I “guerrieri” di Conte tra campionato e Champions
Primo in campionato, al vertice di una classifica corta con quattro squadre in due punti, in attesa della possibile risalita della Juventus di Spalletti. È questo il Napoli dei “guerrieri”, come li ha ribattezzati Antonio Conte: un gruppo che ha saputo andare oltre gli infortuni, le pressioni e persino le polemiche arbitrali.
Gli azzurri arrivano al crocevia europeo con una certezza: serve vincere. Perché in caso di mancato successo con l’Eintracht, le possibilità di accedere ai playoff Champions si ridurrebbero drasticamente.
Un’occasione da non sprecare
La partita di stasera al Maradona è di quelle da non fallire.
L’Eintracht ha gli stessi punti del Napoli (3), ma una difesa disastrosa, con 11 reti subite nelle prime tre giornate europee.
Gli azzurri, è vero, hanno vissuto la notte folle di Eindhoven — 6 gol incassati dal PSV — ma Conte l’ha definita una “serata di follia collettiva”, da archiviare subito.
Da quella caduta, il tecnico ha ricostruito spirito e fiducia, trovando nel rumore dei nemici la spinta per reagire.
Difende con forza i suoi “guerrieri” e il progetto che li tiene insieme, orgoglioso di guidare una squadra capace di “dare fastidio” a chiunque, in Italia come in Europa.
Il fronte arbitrale e la voce del tecnico
Conte non ha risparmiato, alla vigilia, una nuova riflessione sul clima arbitrale.
Dopo le parole di Marotta sul “rigorino” concesso al Napoli contro l’Inter, l’allenatore azzurro ha denunciato la pressione esercitata da certi ambienti sulle giacchette nere.
Un discorso inevitabile dopo quanto accaduto a Verona, con il mancato rosso a Bisseck per il fallo su Giovane.
Il messaggio è chiaro: compattezza e orgoglio.
Conte chiede unità a squadra e tifosi, sicuro che il Maradona risponderà con entusiasmo, nonostante la frenata contro il Como.
“Questa squadra ha cuore, e il pubblico lo sa”, ha confidato ai suoi.
Il crocevia Champions e il peso della storia
Napoli–Eintracht non è una partita qualsiasi.
Due anni fa, gli azzurri di Spalletti umiliarono i tedeschi agli ottavi, conquistando la qualificazione ai quarti con largo anticipo.
Ora la storia si ripete, ma con un carico di responsabilità maggiore: se non arrivasse la seconda vittoria nel girone, il Napoli si staccherebbe dal gruppo delle possibili qualificate.
Conte e i suoi hanno l’ambizione di superare il limite dei quarti, raggiunti sia dal tecnico sia dal club nella loro esperienza europea.
Un segnale incoraggiante arriva dalla solidità difensiva ritrovata: un solo gol subito nelle ultime tre partite di Serie A.
Hojlund cerca il riscatto
Conte attende anche il ritorno al gol di Rasmus Hojlund, reduce da una prova opaca contro il Como.
Il danese ha probabilmente sofferto l’assenza di De Bruyne, con cui aveva trovato un’intesa speciale.
Solo un colpo di testa sabato scorso, ma la fiducia del tecnico resta intatta.
“Quando hai fame, il gol arriva”, ha detto Conte in conferenza.
Il Napoli, che ha dovuto fare a meno di uomini chiave come Lukaku da agosto, guarda avanti: il gruppo si è abituato a sopperire alle assenze con carattere e organizzazione.
Conte e la mentalità da leader
Niente alibi, né per sé né per la squadra.
Conte sa che la forza mentale mostrata nello scorso campionato — quella che permise il sorpasso sull’Inter — dovrà riemergere anche in Europa.
Il tecnico ha chiesto “una partita da Napoli”, fatta di aggressività e lucidità, consapevole che l’Eintracht arriverà ferito e desideroso di riscatto dopo le polemiche con l’Uefa.
La società tedesca, infatti, ha protestato per la decisione di vietare la trasferta ai propri tifosi e di non spostare il match in campo neutro.
L’Uefa, memore dei disordini del 2023, ha mantenuto il divieto.
Una tensione che Conte non vuole sottovalutare: “Dobbiamo pensare solo al campo. Se vinciamo, rimettiamo tutto in ordine in Champions”.
L’Europa aspetta un colpo
Il tecnico ha già in mente la prossima tappa — la trasferta di Bologna, a quattro punti di distanza come la Juve — ma prima serve un segnale forte in Europa.
La sconfitta a Manchester contro il City era prevista, non quella di Eindhoven contro un avversario alla portata.
Per questo il Napoli è chiamato a dimostrare di poter competere anche fuori dall’Italia, nonostante le partenze pesanti di Meret, De Bruyne e Lukaku.
“Questa squadra ha un’anima, e le anime non si arrendono”, ha detto Conte.
La Coppa, ora, aspetta una risposta.
E il Maradona, come sempre, sarà pronto a spingerla.
Fonte: Mattino






