Verona-Inter: la polemica aiuta i nerazzurri
L’Inter vince di misura in casa del Verona grazie a un autogol nei minuti di recupero. Ma, a ben vedere, la partita l’aveva già indirizzata qualcun altro: Beppe Marotta, in splendida forma dialettica dopo la settimana di lamenti post Napoli-Inter.
Le sue parole hanno sortito l’effetto desiderato: a Verona, tra un colpo di fortuna e un colpo di teatro, l’arbitro Doveri e il VAR hanno pensato bene di non disturbare i piani alti.
Manca un rosso netto a Bisseck per dogso (chiara occasione da gol). Il difensore nerazzurro stende Giovane lanciato a rete: Doveri valuta, si ferma, pensa, poi decide per un giallo. Equilibrato, dicono. Giusto, dice Marelli in diretta tv su DAZN. Il VAR? Silent check. Nessuna “chiara ed evidente” irregolarità. E così, l’Inter resta in undici, la partita resta in piedi, e il resto è storia: un autogol nei minuti finali mette il sigillo sulla serata perfetta.
Verona-Inter: La settimana del pianto preventivo
Sette giorni prima, Marotta aveva imbandito il terreno. Dopo il rigore concesso al Napoli, si era lanciato in una mini tournée mediatica: interviste, sottintesi, allusioni, tutto pur di ribadire che l’Inter non può essere trattata come una qualsiasi. Il risultato? Raggiunto.
Doveri, designato per Verona, ha dato l’impressione di aver recepito il messaggio in pieno: meglio non rischiare, meglio evitare polemiche, meglio il giallo.
E poi, a completare il quadro, ci ha pensato il piccolo Esposito – il prode e magnifico Pio – che in area si è lasciato andare come se qualcuno avesse sparato dagli spalti del Bentegodi. Peccato che stavolta Doveri, già provato, non se la sia sentita di concedere anche il rigore. Sarebbe stato troppo perfino per lui. Chissà se domani qualcuno alla Rai lo accuserà di essere antisportivo.
Marotta: Missione compiuta
Il risultato, però, resta quello che conta: tre punti, zero polemiche, e un’altra settimana di pace per i vertici nerazzurri. Marotta può tirare un sospiro di sollievo, l’Inter resta agganciata al treno di testa, e la narrativa torna a sorridergli.
Da Napoli a Verona, il piano ha funzionato.
Altro che fortuna o autogol: il gol più pesante l’ha segnato proprio lui, Beppe Marotta, con la sua consueta arte oratoria. E, come sempre, il calcio italiano applaude in silenzio.






