Scudetto, Napoli favorito per Allegri: ma è davvero così?
Durante la conferenza di presentazione col Milan, Allegri definisce il Napoli quale favorito per il prossimo Scudetto. Ma le cose stanno veramente così?

Massimiliano Allegri, durante la conferenza stampa di presentazione al Milan, ha parlato anche del Napoli, indicandolo come favorito per lo Scudetto. Ma ha davvero ragione?
Allegri ha ragione: il Napoli è davvero il favorito per lo Scudetto
Inutile girarci intorno: Allegri ha ragione da vendere. Con i quasi certi arrivi di Noa Lang e Sam Beukema, che si aggiungono agli innesti già ufficiali di Luca Marianucci e, soprattutto, di Kevin De Bruyne, è difficile sostenere che il Napoli possa ancora considerarsi underdog. Con una rosa così rinforzata, Antonio Conte parte sicuramente in pole position per la corsa al titolo, con l'ambizione dichiarata di fare bene anche in Champions League, che rappresenta una vetrina importante e una fonte di ricavi significativa.
L’unica vera incognita è rappresentata dalla gestione della doppia competizione, un aspetto del tutto nuovo sia per il Napoli sia per Conte, almeno nella formula attuale del torneo europeo. Ma questo, a conti fatti, può essere considerato l’unico vero dubbio che circonda la prossima stagione. Per il resto, il Napoli sembra avere molti più punti di forza che punti deboli.
Napoli e Scudetto: i vantaggi superano gli ostacoli
Se consideriamo i contro, l’unico che ha un reale peso è proprio quello legato alla gestione delle energie tra campionato e Champions League. Eppure, la società sta già affrontando questo tema con razionalità e visione, mettendo a disposizione di Conte una rosa composta da 22 titolari per affrontare al meglio il calendario fitto, prevenire infortuni e gestire le rotazioni. Le squalifiche e gli infortuni, infatti, non rientrano tra i contro veri e propri, perché sono eventi imprevedibili e comuni a tutte le squadre.

D’altra parte, i punti a favore sono decisamente più solidi e strutturali. Il Napoli è l’unico club tra le prime otto della scorsa stagione a non cambiare allenatore, garantendo così una continuità tecnica e progettuale che può fare la differenza in un campionato lungo e impegnativo. L’Inter riparte da Chivu, la Juventus da Tudor, la Roma da Gasperini, la Lazio dal ritorno di Sarri e il Milan dallo stesso Allegri. Nonostante la qualità di questi tecnici, è evidente che la continuità rappresenta un vantaggio competitivo importante per i partenopei.
Un altro elemento che rafforza la tesi di Allegri è legato alla potenza economica del Napoli. Nessuna delle rivali può attualmente permettersi una capacità di spesa simile. Mentre gli altri club dovranno necessariamente rivoluzionare in parte le loro rose per assecondare le idee dei nuovi allenatori, il Napoli ha la possibilità di intervenire con precisione, inserendo profili di qualità perfettamente in linea con la filosofia tattica di Conte.
Essere favoriti non significa essere obbligati a vincere
Nonostante tutto questo, è bene ribadire un concetto fondamentale: essere favoriti non significa essere obbligati a vincere. Uno Scudetto può sfuggire anche per un dettaglio, per un rigore sbagliato, per una traversa colpita o per un punto perso in una giornata storta. Le variabili nel calcio sono infinite. Quello che ci si aspetta dal Napoli, con questa rosa e questo allenatore, è sicuramente una stagione più solida rispetto a quella appena conclusa. Se dovesse chiudere il campionato con 85 punti, avrebbe comunque raggiunto un risultato all’altezza delle aspettative. E se qualcun altro ne dovesse fare 90, allora sarebbero solo da applaudire.
Le aspettative sono indubbiamente elevate. Ed è facile immaginare che molti tifosi napoletani, anche solo per scaramanzia, non vogliano dirlo ad alta voce, ma sognino una storica doppietta Scudetto-Champions. Sogno lecito, forse prematuro, ma che trova solide basi nei fatti.