Stadio del Napoli: De Laurentiis insiste per il Caramanico
Il futuro dello Stadio del Napoli è tutt’ora un rebus che il quotidiano Il Mattino cerca di risolvere. Ecco l’articolo del noto quotidiano.
Il Mattino: “Quattro pagine su carta intestata della SSC Napoli in cui emerge tutta la determinazione del presidente Aurelio De Laurentiis a proseguire con il progetto dello stadio al Caramanico. Si tratta delle controdeduzioni del club azzurro alle criticità rilevate da Comune e Città Metropolitana — entrambe guidate dal sindaco Gaetano Manfredi — sul progetto di fattibilità del nuovo impianto. Tra le osservazioni spicca quella con cui Manfredi contesta “l’assenza di titolarità dei suoli” su cui sorgerebbe lo stadio, rivendicando che appartengono al Comune. Inoltre, per l’area del Macello — ricompresa nel SIN di Napoli Est — viene richiesta una bonifica. A queste si aggiungono le questioni legate ai mercatali e al Palazzetto del Centro Direzionale previsto dal progetto di AreNapoli. De Laurentiis, però, respinge tutto al mittente.
Il patron rilancia la sfida, assumendo una posizione forte che Comune e Città Metropolitana considerano di difficile gestione. Il contesto è complesso e, forse anche per questo, dalla ZES non sono ancora arrivati segnali sulla convocazione della Conferenza dei Servizi. Ad oggi il progetto del patron non ha ricevuto un “sì”, ma nemmeno un “no”.
La ZES — presieduta da Giosi Romano — può concedere soltanto un rinvio: così, quando De Laurentiis ha chiesto di presentare le controdeduzioni, ha detto sì, ma l’atto è stato inquadrato amministrativamente come “sospensione” del procedimento, per riservarsi un’ulteriore cartuccia, cioè il rinvio, nella speranza che le parti trovino un accordo “in bonis” e che la decisione definitiva non ricada sulla ZES. In sostanza, Romano sta provando a prendere tempo. Ad oggi, però, il termine ultimo per decidere sul progetto è fissato al 18 ottobre, data che potrebbe slittare.
Il Comune, dal canto suo, vuole evitare uno scontro tra AreNapoli, mercatali e progetto del Caramanico, ma è necessario che ci sia disponibilità reciproca. De Laurentiis, invece, resta piuttosto rigido: «La coesistenza di un altro progetto su una porzione delle medesime aree non inficia l’iniziativa promossa dalla scrivente Società, tenuto conto che, in ragione dello stato embrionale del diverso intervento proposto, ogni utile e funzionale rideterminazione dell’interesse pubblico può essere assunta». In altre parole, a doversi adeguare dovrebbero essere quelli di AreNapoli.
Il patron è netto anche sul confronto tra i progetti: «La realizzazione del nuovo stadio della SSC Napoli determinerebbe, rispetto al progetto alternativo proposto da AreNapoli, un sensibilmente maggiore miglioramento delle condizioni socio-economiche dell’area, della fiducia e del benessere sociale, nonché dell’incremento del PIL d’area attraverso l’azione di sviluppo del tessuto economico, di cui non si può non tenere conto». Sui mercatali, De Laurentiis sposta la responsabilità sul Comune: «La presenza dell’area mercatale Caramanico su una piccola porzione interessata dal progetto della SSC Napoli non è idonea a determinarne alcun arresto procedimentale, essendo necessaria, opportuna e ben possibile l’individuazione, da parte delle Pubbliche Amministrazioni interessate, di spazi alternativi per la prosecuzione delle predette attività, consentendo — nel rispetto degli interessi degli operatori mercatali — il pieno sviluppo dell’area grazie all’iniziativa promossa dalla scrivente».
Capitolo proprietà dei suoli: anche qui De Laurentiis è tranchant. «La dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dell’opera determina — scrivono i legali della SSC Napoli — l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio». Secondo il club, il Comune proprietario, «a seguito del rilascio dell’Autorizzazione Unica», non potrebbe opporsi all’esproprio. Quanto alla bonifica — cioè il risanamento di reti fognarie e falde acquifere, che richiederebbe un piano di caratterizzazione molto costoso e spiega la mancata presentazione della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) da parte della SSC Napoli — il patron replica così: «L’attuale assenza di Valutazione di Impatto Ambientale non è ostativa al rilascio del parere favorevole richiesto, fondato su una progettazione preliminare redatta in coerenza con il livello di approfondimento richiesto dal protocollo ZES per l’acquisizione dei pareri nell’ambito della Conferenza di Servizi preliminare».
In sintesi, con un via libera, De Laurentiis si dice pronto a fare quanto verrà richiesto. Sulla “carenza documentale”, il patron fornisce la stessa risposta anche per la presenza, nell’area, di edifici e capannoni ex industriali di rilevanza storica (in quanto risalenti a oltre 70 anni fa): la società, laddove necessario, è disponibile a procedere alla loro «valorizzazione”.






