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Antonio Conte
Antonio Conte

Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Napoli, valide per la ventitreesima giornata di Serie A.

Le parole di Conte

”Chi mi conosce sa benissimo che non mi isolo e cerco di partecipare attivamente a tutte le problematiche societarie. Cerco di essere parte attiva e di dare la mia opinione per risolvere il problema nel migliore dei modi. Io voglio risolvere il problema e non toglierlo. Se lo togli il problema poi ritorna.


 

Abbiamo perso un giocatore importante come Kvaratskhelia e ad oggi non è stato sostituito. Va bene tutto, ma dobbiamo comunque non buttare fumo negli occhi. Kvaratskhelia, almeno a detta di tutti, era un giocatore importante ed è stato venduto a 70-75 milioni. Le altre uscite sono state rimpiazziate, quella di Kvaratskhelia no. A livello oggettivo c’è l’uscita di un campione da una rosa che ha fatto 18 gare con lui. È giusto tenere presente di questo, così come però è doveroso dire che tutti siano cresciuti, anche perché altrimenti non si spiegherebbe il fatto di avere 53 punti dopo 22 gare. La cosa che a me riempie di gioia è la voglia di lavoro di questi ragazzi, al di là di difficoltà, infortuni e mercato. Mi danno una grandissima disponibilità. Adesso devo guardare cosa ho e non cosa non ho. Questo lo dobbiamo sapere.


 

La Roma ha dei valori assoluti come calciatori come N’Dicka, Hummels, Pellegrini, Mancini, Svilar, Dovbyk e Paredes. La rosa della Roma è completa tra titolari e riserve. Quando la sfidammo a novembre era la prima partita di Ranieri. Ieri sentivo che la Roma viene da sette vittorie di fila con 23 gol fatti e 3 subiti. Questo esprime la forza della squadra, il tifoso della Roma è come quello del Napoli, ti trascina. Affrontiamo domani una signora squadra che l’anno scorso è arrivata prima di noi.


 

La Roma è una squadra a cui devi stare attento mentre attacchi e devi essere pessimista mentre attacchi. Devi essere attenti ai contropiedi. Noi vogliamo fare una bella  partita con una bella intensità. Se lasci giocare la Roma te la porti al limite dell’area poi hanno i colpi dei campioni come Pellegrini e Dybala, hanno ottimi crossatori come Angelino e Saelemakers. Hanno Dovbyk, giocatori esperti come Mancini, Hummels, N’Dicka. Dovremo fare attenzione.


 

Bisogna aspettare la fine del mercato per trarre delle conclusioni. A me sposta poco, io sono preparato sia in una situazione sia nell’altra. Deve essere così perché è una barca in navigazione. Quando sei in navigazione devi fare di tutto affinché il comandante porti la barca al porto più sicuro. Sta al club prendere alcune decisioni, poi è inevitabile che dica la mia. Ho scelto di mettermi a disposizione e quando questo accade accetti delle situazioni sapendo che il mercato del Napoli non sarà mai quello delle big perché ci sono parametri economici e di stipendio e devi anche convincere i calciatori. La situazione la conosciamo e mettiamo la testa bassa e continuiamo a pedalare come vogliamo fare. Non possiamo sovvertire la realtà lamentandoci, dobbiamo essere costruttivi per cercare di portare la nave in porto al meglio.


 

Tutte le cose che accadono sanno che con me sono guadagnate. I calciatori si sono guadagnati tre giorni di riposo post Juventus. Era giusto dargli questi tre giorni. Abbiamo ripreso subito con un doppio allenamento per non fargli dimenticare alcune cose (ride). Ciò che accade con i calciatori è perché se lo meritano. Io non faccio regali perché io non ne ho mai avuti. Siamo stati tutti contenti di rimanere con le nostre famiglie per tre giorni.

Antonio Conte


 

Questo è un gruppo che vorrà continuare a crescere, ciò è fuori da ogni dubbio. Questo gruppo è mentalizzato e sono contento che sta finendo questo mercato. È inevitabile che magari qualcuno che giochi meno voglia andar via, quindi tutto ciò sta finendo e vedo l’aspetto positivo. Capisco che ci sono calciatori che altrove avrebbero giocato di più, ma mi dá enorme soddisfazione vedere che questi ragazzi siano rimasti. Io devo cercare di fare il meglio per tirare fuori il meglio da loro. Io alzerò l’asticella perché vedo che si può alzarla.


Sul senso di appartenenza 

Tutto può incidere in positivo ed in negativo, vedere ragazzi come Simeone che mettono a rischio la propria faccia e vedere ragazzi come Ngonge e Politano che entrano al massimo. Gilmour pure è da elogiare, ma anche Marin e Raspadori lo sono. I ragazzi stanno crescendo di mentalità e stanno pensando col noi e non con l’io. L’egoismo è in parte inevitabile in un calciatore. Mi è capitato spesso di aver segnato ed essere contento, ma magari la mia squadra aveva perso o pareggiato. I ragazzi stanno capendo di essere un collettivo unito e coeso. Avere un senso di appartenenza come quello dei nostri ragazzi è un qualcosa che dobbiamo continuare a sviluppare , visto che nel calcio moderno è una cosa che si vede sempre meno. Chi viene deve sposare questi valori”.


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