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Alessandro Santarelli, giornalista di Radio Bianconera, ha parlato del suo editoriale di Juve e di Napoli. Ha infatti dichiarato:”Il primo pensiero che balza alla mente davanti alla tastiera del computer è: da dove si comincia? Dal calcio giocato o da tutto quello che avviene attorno? Perché abbiamo visto un allenatore attaccare un arbitro preventivamente alla vigilia della partita ( nuovo record dello special lamento) abbiamo visto un direttore di gara fermato, almeno con il Napoli, dopo le accuse di un presidente, abbiamo visto episodi che vengono giudicati “a seconda delle partite” insomma tutto e il contrario di tutto. Ah, dimenticavamo l’assurdo e inutile attacco di Cairo che invece di pensare ai guai del suo Torino si “ diverte” a parlare di situazioni che non gli competono. La solita distrazione di massa, come quella di alcuni giornalisti, o presunti tali, napoletani felici della sconfitta della propria squadra solo perché ha scongiurato il primo posto della Juventus.

Poco da fare, la Juve logora, la Juve terrorizza, la Juve provoca mal di pancia continui e assidui a chi non la ama. A tutto però ci dovrebbe essere un limite, quel limite che serve, o servirebbe, a tutelare la squadra e la società. Perché i tifosi hanno ragione a preoccuparsi in vista della partita di venerdi, hanno ragione a pensare che dopo le telefonate e le lamentele del solito De Laurentis, potrebbe arrivare la cosi detta “compensazione”. La verità è che diventa sempre più difficile raccontare e convincere il tifoso bianconero che è tutto sotto controllo, che ognuno ha quello che si è guadagnato.

Vero, il campo ad oggi lo certifica, la super favorita Inter è in testa, sempre che Marotta e Inzaghi non si arrabbino, la Juve ha esattamente i punti che merita e dietro la classifica rispecchia quanto visto. Però esiste un certo tipo di comunicazione, che non lascia sereni i supporters della Juve. Sia chiaro, restiamo dell’idea che le partite si vincono sul rettangolo verde, che se sei più forte lo dimostri, arbitri a prescindere, ma quando ti giochi la stagione sul filo dell’equilibrio, ogni episodio rischia di essere determinante, e la sensazione, per carità solo una sensazione, è che quando si debba decidere nei confronti della Juventus, manchi la serenità.

L’orgoglio che questa Juve accende in tutti noi deve andare oltre, la forza e la volontà di questo gruppo oggi deve anche far “perdonare” alcune prestazioni non brillanti ma efficaci. Questa è una squadra che sa di avere nella compattezza la sua arma migliore. Non è la più forte ma ci mette il cuore e anche per questo ha ritrovato l’entusiasmo dei suoi tifosi ( quasi tutti). Volevamo parlare solo di campo, e mi perdonerete se alla fine è rimasto marginale, lo faremo nel post Juve Napoli, forse….”


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