Sembrava Gattuso e invece è Rudi Garcìa. I tifosi del Napoli, dopo i fasti dello scorso campionato, avranno avuto i flashback del Vietnam dopo Genoa-Napoli.
Aurelio De Laurentiis e la dirigenza azzurra devono correre ai ripari prima che sia troppo tardi: esonerare il tecnico francese è, ad oggi, l’unica opzione disponibile prima che la situazione diventi irreparabile. Il Presidente si assuma la responsabilità di avere sbagliato la scelta per quanto riguarda la panchina dei campioni d’Italia. Nessun dramma, non è ancora tardi. Il Napoli non si può permettere di perdere ancora punti dalla vetta. Non per vincere il campionato – quest’anno si è capito che tornerà dalle parti del triumvirato – quanto per restare aggrappati e sperare nei passi falsi avversari.
Inutile appellarsi all’arbitraggio scriteriato di Fabbri: i passi falsi li sta facendo il Napoli. In maniera del tutto inaspettata, il pareggio col Genoa certifica il malessere degli azzurri dopo quell’orribile secondo tempo contro la Lazio. Senza gioco, senza idee, senza mordente, senza cattiveria. Soprattutto, senza quella fame che ha contraddistinto la scorsa stagione e che si è intravista soltanto dopo il 2-1: troppo poco. Estremamente poco.
È già tempo di cambiamenti e di svolte, purtroppo, sperando che – per una volta – l’aspetto tecnico prevalga quello economico e si sacrifichi il contratto dell’allenatore francese in virtù di una faccia e un campionato da salvare.
Non c’è tempo, Napoli: fate presto!
mettiamo in fila solo due o tre cosette di un campionato già ammazzato dagli arbitri; il primo gol del Genova è viziato da una spinta su Anguissà se non fosse caduto avrebbe preso la palla prima del genovano, ai limiti dell’area del Genova c’è una evidente ostruzione/trattenuta in caduta del genovano su Osimhen che anticipa con chiara opportunità di segnare.
Nella partita Juve – Lazio primo gol di Vlaovich era nulla per evidente palla uscita in fallo laterale.
Nella partita Inter – Milan il rigore non c’era perché è l’interista se pur in leggero anticipo entra in gamba tesa.
Ciò non toglie le pessime performance tattiche e tecniche delle perdenti, ma ad onore del vero gli arbitraggi sono a dir poco scandalosi e orribili pensando al VAR che non vede o fa finta di non vedere.