Inizia la fase finale dello scontro sulla partita dell'autonomia differenziata. È stato depositato, infatti, presso la Corte di Cassazione il quesito per il referendum abrogativo sul testo scritto dal Ministro Roberto Calderoli; quesito che reca il seguente testo: "Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione’?".

Promotori dell'iniziativa sono trentaquattro sigle. Tra loro ci sono partiti dell'opposizione presenti in Parlamento (PD, M5S, AVS, Italia Viva, Demos e +Europa) e quelli dell'opposizione extraparlamentare (Rifondazione Comunista, Possibile, PSI e Pace Terra Dignità), il mondo dell'associazionismo e del volontariato (ACLI, WWF, Legambiente, Libera, La Vai Maestra e Coordinamento Democrazia Costituzionale), i sindacati (CGIL e UIL) e le organizzazioni studentesche (Link, Udu, Uds e Rete Studenti Medi).

Referendum sull'autonomia differenziata: la reazione del governo

https://youtu.be/jpVcoPXz8_0?si=D3fpjZt0RrWefVkH
Referendum sull'autonomia differenziata

Insomma, da questo momento in poi partirà la campagna di raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge sull'autonomia differenziata. Ne serviranno 500mila per poter poi andare a votare su un testo che rappresenta un punto fondamentale del programma del governo Meloni.

E chi tiene di più alla buona riuscita dell'iter di intesa con le Regioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna è la Lega Nord. Non a caso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha rilasciato le seguenti a margine di un evento in Puglia: “La riforma non toglie niente a nessuno, questo è il referendum degli impauriti. L'autonomia differenziata è stata messa in costituzione dal centrosinistra che adesso fa un referendum contro se stesso. L'autonomia significa modernità, efficienza, trasparenza e lotta agli sprechi”.


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