Il calciomercato di "distruzione" del Napoli: il parere della redazione
Il Napoli si è reso protagonista del calciomercato invernale con la roboante cessione di Kvaratskhelia al Psg e nulla più. Distruzione, più che riparazione.

Kvaratskhelia, la presentazione col PSG
Il calciomercato invernale, detto anche di riparazione, ha finalmente chiuso i battenti rimandando l'appuntamento a giugno prossimo. Il Napoli si è reso protagonista del calciomercato invernale con la roboante cessione di Kvaratskhelia al Psg e nulla più. Distruzione, più che riparazione.
Il borsino del calciomercato invernale del Napoli
Calciomercato, le cessioni del Napoli:
- Caprile al Cagliari a titolo temporaneo con diritto di riscatto
- Folorunsho alla Fiorentina a titolo temporaneo con diritto di riscatto
- Kvarastkhelia al Paris Saint Germain a titolo definitivo
- Zerbin al Venezia a titolo temporaneo con diritto di riscatto che può divenire obbligo a certe condizioni
Calciomercato, gli acquisti del Napoli:
- Scuffet dal Cagliari a titolo temporaneo
- Hasa dal Lecce a titolo definitivo
- Billing dal Burnemouth a titolo temporaneo con diritto di riscatto
- Okafor dal Milan a titolo temporaneo con diritto di riscatto

Calciomercato Napoli: il parere della redazione
- Matteo Benvenuto: La rosa è tutt'altro che completa, ma basterà per arrivare in fondo e raggiungere la Champions League, obiettivo stagionale. Non farsi prendere dalla fretta per il post Kvara pagherà nel prossimo futuro. Voto: 6.
- Guido Olivares: Il Napoli si dimostra impreparato alla gestione della cessione di Kvaratskhelia e ripiega su una terza/quarta scelta l’ultimo giorno di mercato. Strategicamente passa per un club che ha brancolato nel buio. Il Napoli ne esce indebolito da questa sessione. Voto: 4.
- Alessandro Zurlo: Vendere Kvaratskhelia dopo che il giocatore voleva espressamente andare via era inevitabile, rimpiazzato per me non adeguatamente (tralasciando il valore di Okafor, più per il modo in cui è stata gestita la situazione). Male per me anche il non acquisto di un difensore, a lungo cercato prima e durante il mercato ma che alla fine non è arrivato (Comuzzo era un’occasione da non tralasciare). Voto: 5,5.
- Tommaso Alise: Squadra indebolita, Conte inferocito, festeggia una sola persona. Indovina chi? Voto: 2.
- Armando Coppola: le sostituzioni Kvaratskhelia-Neres e Neres-Okafor potevano funzionare, viste le modalità, se fosse arrivato Comuzzo. E invece è rimasto Marin, mai considerato da Conte. Dopo avere inseguito a lungo Garnacho, che da solo non garantiva di certo la possibilità di vittoria dello Scudetto, resta l'amaro in bocca perché si poteva osare di più. Ma la domanda è: come? Resta la gestione scellerata delle tempistiche che ha portato il Napoli a tentare prima il prestito di Saint-Maximin e poi, sul gong, Okafor. Voto: 4.
- Roberto Bratti: Dopo i botti estivi (che non vanno dimenticati) il Napoli torna alla classica mestizia del mercato di gennaio. Giusto non strapagare prezzi fuori mercato, ma Okafor last minute è sintomo di improvvisazione e poca lucidità. Ando' stamm n ' man a te. Voto: 5.
- Spud: Una strategia del tutto fallimentare. Avrei dato forza alle mie scelte da subito o subito dopo il mancato raggiungimento dei principali obiettivi. Avrei accettato qualsiasi calciatore , scelta , ma in maniera immediata. Questo salto continuo tra un calciatore e l’altro l’ho trovato non da grande club. La strategia azzurra è stata imbarazzante. Voto: 3.
- Pasquale Spirito: Okafor prende forma e somiglianza di un numero più che un calciatore, più che altro rasserena l’umore di Sir Antonio. La società non avrebbe potuto sostituire Kvaratskhelia, per un motivo molto semplice: il sostituto di Kvaratskhelia non esiste, nemmeno Garnacho lo sarebbe stato. Sarebbe stato necessario un difensore perché si pensa che Buongiorno torni sin da subito il calciatore di prima ma non sarà così, specialmente nei primi tempi, perché il calciatore ha subito una fattura dei trasversi vertebrali, e bisogna andare molto cauti in questi frangenti in fase di riabilitazione. Juan Jesus sta facendo molto bene ma ha una condizione fisica che non può reggere ancora per molto tempo in quanto il calciatore, in base ai suoi pregressi, alla sua costituzione fisica longilea e modesta massa muscolare, statisticamente va incontro a defezioni fisiche. Un acquisto che avrebbe consentito una maggiore tranquillità in un reparto che può andare in difficoltà per quanto suddetto. Voto: 5,5.
- Guido Sannino: Ormai abbiamo imparato una cosa: quando il Napoli agisce a gennaio solo con i prestiti, vuol dire che è stato già fatto tutto quello che si doveva fare o che il più sarà da farsi in estate. Il voto, quindi, è non classificato. Ma non che ci sia nulla di male. Voto: nc.
- Simone Nevola: Voto: zero, come i minuti in cui vedremo in campo i nuovi acquisti. Poche idee e anche molto confuse. Voto: 0.
- Toni Azzurri: Impreparati, semplicemente. E, forse, per l’indisponente inerzia, culminata nell’acquisto in extremis di Okafor (non posso commentare nel merito, ma il calciatore visto una settimana mette i brividi), meriterebbe l’onta del 3 in pagella più che il beneficio del dubbio che tutto derivi da causa di forza maggiore. Tanti segnali negativi. In primis, il “sogno napoletano” si è sempre fondato sull’abilità di trasformare le congiunture da negative a positive; sulla spregiudicatezza, cioe, di cessioni, remunerative ancorché dolorose, rimpiazzate da grandi acquisti. In questo gennaio, l’anelito di progettualità è esistito solo sulle pagine dei giornali. Un Fallimento strategico. L’ultima settimana di tentoni denuncia l’incapacità di Giovanni Manna; non sappiamo se plenipotenziario inetto o semplicemente ministro senza portafogli, ha fatto il re Mida al contrario. L’ho difeso, piace la sua gioventù: ma si tolga quella spocchia. Parli meno e faccia. Il Napoli non può permettersi il “quello o niente”. Non può perché non è nelle sue corde vivere a volontà propria. E se giustamente non deroga ai propri principi finanziari, deve ambire ad avere un ventaglio di alternative che non passi da uno valutato 70 alla fila da Prestitó. E su questo, devo dire, che l’eccessiva reverenza nel Conte manager, anche mediatica, non ha aiutato. Conte comanda e decide vero; ma ad oggi ha dato la sponda a quel germe atavico che attanaglia da sempre la società, il taccagnismo del mercato di gennaio. A promise land - Il mercato estivo, dipinto come panacea dove governare questuanti e squali, è una giungla nella quale spesso le trattative durano tre mesi. E si concludono spesso con esiti insperati. Il Napoli con tasche più piene ed esigenze di campo ancor più urgenti sarà il pollo preferito per gli sciacalli. L’ideale per essere spennato. E, tutto questo, dopo una stagione che ad oggi al 50% può chiudersi con l’amaro in bocca di aver depotenziato una macchina lanciata verso uno sprint finale inatteso. Si annuncia un’estate rovente. Sarebbe stato utile arrivarci con qualche certezza in più. Voto: 2.
- Matteo Allocca: Mercato in cui si è riusciti nell’impresa di indebolirsi. Voto: 4.
- Andrea Barbaro: Confusione. Andrebbe capito se prendere queste scelte è stata una vera e propria ideo o una conseguenza della ricerca ossessiva del Garnacho o Adeyemi di turno. Voto: 5.
- Emanuele Pugliese: Il Napoli non riesce ad arrivare alle prime scelte e rimanda tutto al prossimo mercato. I profili dei calciatori cercati indicano la tendenza delle prossime sessioni: giovani si ma esperti. Cessione di Kvaratskhelia coraggiosa e necessaria dopo l’errore di tenerlo controvoglia. Mercato lucido, di quelli che i tifosi faticano a comprendere nell’immediato, soprattutto se ingolositi da una classifica che da possibilità scudetto che, però, restano invariate. Voto: 6.
💬 Commenti