Lecce-Napoli, le pagelle: Raspadori trova il jolly

Si è conclusa Lecce-Napoli, partita valevole per la trentacinquesima giornata della Serie A 2024-2025. Gli azzurri hanno vinto 0-1, volando momentaneamente a +6.
Lecce-Napoli, i voti degli azzurri

Di seguito i voti degli azzurri.
Meret: 6. Qualche intervento attento e coraggioso per la solita giornata da difensore dei pali della squadra meno battuta d'Europa. Chissà se si annoia…
Di Lorenzo: 6. Senza sbavature, il capitano cerca di mantenere la squadra salda e compatta anche quando il forcing del Lecce e le pressioni si coniugano in un disperato tango delle incertezze.
Rrahmani: 7. Un miglioramento come il suo, in Serie A, ha pochi precedenti. Il timido carneade incapace di muoversi senza un leader è diventato una vera e propria istituzione. Ennesima prestazione da maestro del reparto, eroe silenzioso d'un'impresa che sembra sempre più realizzabile.
Olivera: 6,5. Fuori ruolo? L'uruguayano il centrale può farlo eccome, garantisce Bielsa. Prestazione sublime da spalla del metronomo kosovaro, con rammenti da centrale consumato.
Spinazzola: 5,5. Sarà ormai l'abitudine a giocare qualche metro più in là, ma le sue imprecisioni sembrano figlie più della stanchezza fisiologica di chi fino a gennaio era dato per bollito.
McTominay: 6. A quanto pare, è umano anche lui. E quando è in giornata no, subentrano i limiti tecnici d'un giocatore tremendamente funzionale, ma non esattamente pulito. A salvare la sua gara l'azione di disturbo su Falcone che permette a Raspadori di mettere in buca ad angolo la palla dello 0-1.
Lobotka: 6. Il centrocampo salentino non è sicuramente l'ostacolo più probante della sua carriera, ma finché il fisico glielo permette dispensa la solita pulizia calcistica. (Dal 54' GIlmour: 6).
Anguissa: 6. Il peso specifico della sua prestazione sta nelle ampie falcate con cui dona aria agli azzurri. La solita gara del 99 azzurro, garante di quantità senza pari in Italia.
Politano: 5,5. Si erge a manifesto del battagliero approccio del Napoli, che vede realizzato un gol dopo l'offside iniziale di Lukaku, scaturito proprio da una sua iniziativa. Poi scompare dalla partita. (Dall'85' Ngonge: SV).
Raspadori: 6,5. Ma quanto è bello vedere un colpo del genere? Da quanto il Napoli non trovava giocate individuali di questo calibro? Perché le partite, specialmente quando devi trionfare a fine anno, si vincono anche così. (Dal 79' Billing: 6).
Lukaku: 5,5. La zampata era arrivata e c'è tanto lavoro sporco nella sua prestazione, ma la lentezza costante con cui scalpita sui palloni da tenere su è a tratti ingiustificabile. (Dall'85' Simeone: SV).
Conte: 6,5. Ciò che sta facendo questo Napoli NON è normale: cerca di inciderlo a caratteri cubitali nella mente di una stampa a tratti irrispettosa. L'approccio è tambureggiante e non potrebbe essere altrimenti, poi progressivamente subentra la pressione del risultato e gli azzurri si abbassano. Gli sguardi al cronometro, ansiogeni, tradiscono la realtà: i giallorossi nel secondo tempo in porta non ci tirano mai. E che i profeti degli expected goals se ne facciano una ragione: Conte è a tre tappe dal traguardo. Partendo dietro, come suo solito.
Lecce-Napoli, i voti dei giallorossi

Di seguito i voti degli uomini di Giampaolo.
Falcone: 5,5. Disturbato da McTominay in occasione della pennellata di Raspadori, si riscatta in parte compiendo qualche intervento in bello stile.
Guilbert: 6,5. Encomiabile il suo lavoro in copertura, come tutti i suoi compagni dai compiti difensivi viene sostituito in favore d'un compagno più dotato tecnicamente. (Dal 63' Veiga: 6).
Baschirotto: 6,5. Era preparato al duello fisico con Lukaku, dotato di quell'armatura tutta manubri e bilancieri che s'è costruito giorno per giorno. La spunta con fierezza e si piega allo spunto d'un fuoriclasse.
Gaspar: 6,5. Un avvio incoraggiante stroncato da un infortunio che aveva lasciato non pochi dubbi sul suo ritorno in condizione. Ripresa fiducia, combatte, stacca (anche nell'area avversaria, che brivido per Meret) e s'impone che è una meraviglia.
Gallo: 6. Protagonista di una fantozziana autorete in occasione del terzo Scudetto dei Partenopei, questa volta gioca la sua gara senza infamia e senza lode.
Kaba: 6. Non disputa una brutta gara, anzi da segnalare il coraggio nelle sue uscite. Vittima sacrificale per un cambio che sa di disperazione, non di bocciatura. (Dal 46' Morente: 6).
Pierret: 6,5. Nel deserto del centrocampo giallorosso, predica speranzoso di trovare adepti. Purtroppo per i giallorossi, la sua perseveranza non trova alcun riscontro. (Dal 66' Berisha: 6,5).
Coulibaly: 5,5. L'ex Salernitana gode di una fisicità che farebbe comodo a molte delle dirette concorrenti del Lecce per la salvezza. Il problema sorge quando gli avversari hanno il centrocampo più grosso e strutturato dell'intero campionato.
Karlsson: 5,5. La sua parentesi in Italia continua a essere colma d'ambiguità. Arrivato da apprezzato 10 di un rodatissimo AZ Alkmaar, lo svedese non ha mai trovato continuità, sparendo da oggetto misterioso nel Bologna. Il Lecce si è offerto per rilanciarlo: finora, un enorme fiasco. (Dal 46' Helgason: 6).
Krstovic: 5. I numeri contro le big erano dalla sua e si aspettava una gara che sapesse di salto di qualità, magari in ottica calciomercato estivo. Scompare inerme tra le avvolgenti maglie azzurre.
Pierotti: 5,5. Le prestazioni convincenti lasciavano trasudare un certo ottimismo per la sua crescita. Invece, la sua involuzione continua incessante ed è un problema per una squadra che fa fatica a segnare. (Dall'85' N'Dri: SV).
Giampaolo: 6. Il materiale umano lascia a desiderare così come il mercato di riparazione, poi gli s'accavallano anche le disgrazie e si trova dinanzi all'ennesima sfida maledetta della sua carriera. Non sfigura, un Lecce col disperato bisogno di far punti visti i passi falsi delle dirette concorrenti. I soliti problemi ad andare a rete, certo, ma è inevitabile pensare il contrario guardando la formazione dei salentini. In una Serie A in cui la quota salvezza scenderà ai minimi storici, il mister dal passato meneghino è in qualche modo ancora fuori dalla zona rossa. Ma urge cambiare ruolino di marcia.