header logo
Il designatore arbitrale
Il designatore arbitrale

Gianluca Rocchi difende l'operato della classe arbitrale italiana

Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, ha rilasciato al memoriale Niccolò Galli.

Rocchi difende a spada tratta gli arbitri

"Mi sono emozionato a rivedere cosa facevo in campo, sono sensazioni che un po’ mi mancano, il mio è stato un percorso bellissimo, durato oltre 17 anni stato fortunato, non è facile rimanere a un livello così alto per tanto tempo.

Kevin De Bruyne in campo con la maglia del City
Kevin De Bruyne in campo con la maglia del City

Gara che ricordo con più piacere? Una partita sola non sono mai riuscito a indicarla, ognuna per me è un ricordo particolare e un’esperienza bellissima. Mi piace ricordare il mio percorso: le finali che ho fatto, le gare al Mondiale, le partite di Serie A… Sono state tutte esperienze veramente belle.

Più difficile arbitrare o allenare gli arbitri? Non c’è paragone, tornerei in campo ora. La tensione e lo stress non sono paragonabili. Mi divertivo, era diventato un starci, oggi tutto faccio tranne che divertirmi, sono proprio due cose diverse.

Soddisfatto della stagione? Non faccio giudizi, anche perché ancora deve finire il campionato, ma non sono abituato a farlo, non è il mio compito, quello spetta a voi. L’obiettivo è fare bene, siamo l’unica categoria che mette in piazza gli errori. Ci tenevo a venire qua, poi tornerò a Milano per registrare Open VAR nel pomeriggio a DAZN. Non so quante categorie sono cosi aperte ad accettare e ammettere gli errori, noi sembra che sia dovuto farlo..

Vicende nei campi di periferia? Lo sport è cultura, l’arbitraggio lo è ancora di più, ma bisognerebbe che lo rispettassero come tale. Mi rendo conto che non è semplice convincere una famiglia e un ragazzo a fare un’attività bellissima, ma dove ci sono situazioni dove siamo 10-20 contro uno. Alcune scene sono agghiaccianti":


💬 Commenti