header logo
Conte e Lukaku
Conte e Lukaku

Il Napoli si appresta ad affrontare il Lecce al Via del Mare in quella che è, a tutti gli effetti, la prima delle ultime quattro finali di campionato. Gli azzurri, rinvigoriti dai risultati dell’ultimo weekend, sono tornati padroni del proprio destino: prima la sconfitta pomeridiana dell’Inter in casa contro la Roma, poi la vittoria serale al Maradona contro il Torino. Tre punti pesantissimi che hanno cambiato volto alla classifica.

Ora il Napoli guida la Serie A con tre lunghezze di vantaggio sui nerazzurri. Un successo a Lecce permetterebbe agli uomini di Antonio Conte di portarsi momentaneamente a +6, aumentando la pressione sull’Inter, attesa in serata dalla sfida contro il Verona. E non sarà una gara banale per gli uomini di Inzaghi, chiamati a gestire energie e tensioni (previsto ampio turnover) in vista del ritorno di Champions League contro il Barcellona.

Di fronte ci sarà un Lecce ancora invischiato nella lotta per non retrocedere, affamato di punti salvezza e pronto a vendere cara la pelle, anche se il pari del Venezia a Torino rappresenta certamente una buona notizia per i salentini, che rischierebbero di essere superati solo se perdessero e l'Empoli vincesse contro la Lazio. La partita sarà speciale anche sul piano emotivo: lo stadio Via del Mare si stringerà attorno alla squadra per ricordare Graziano Fiorita, storico fisioterapista dei giallorossi, scomparso improvvisamente poche ore prima della sfida contro l’Atalanta. Un lutto che ha colpito profondamente l’intero ambiente salentino, pronto a trasformare il dolore in forza. Per il Napoli, quindi, sarà una serata da vivere con lucidità e determinazione: ogni dettaglio conta, ogni errore può costare caro. Ci si attende una squadra con una mentalità forte, capace di impadronirsi del match e gestirlo con autorità. Un Napoli da primato.

Tra moduli e uomini chiave: così nasce il Napoli anti-Lecce

Rafa Marin con la maglia del Napoli
Rafa Marin con la maglia del Napoli

In ottica formazione, le soluzioni al vaglio restano due. La prima prevede la conferma del 4-3-3, con Marin schierato da difensore centrale e Spinazzola impiegato da esterno alto a sinistra. La seconda opzione, già considerata e lavorata in vista della sfida contro il Torino, comporterebbe l'inserimento di Olivera come difensore/braccetto sinistro, con Spinazzola largo sulla stessa fascia. Con questo assetto, McTominay agirebbe in una zona ibrida tra il centro e il lato sinistro del campo, mentre Raspadori verrebbe utilizzato a supporto di Lukaku in attacco, con compiti di raccordo tra i reparti. Questa seconda configurazione, con Olivera – mancino naturale – posizionato su quel lato, garantirebbe un’uscita dal basso più congeniale. Inoltre, la presenza di Politano a destra e Spinazzola a sinistra (ambidestro), consentirebbe delle giocate più dirette verso gli uomini offensivi, in particolare Lukaku e Raspadori. Nel ballottaggio a centrocampo tra Anguissa e Gilmour, il camerunese appare in vantaggio. La sua scelta sarebbe sensata soprattutto in considerazione delle caratteristiche del Lecce, che potrebbe concedere spazi utili da attaccare. Le doti di inserimento e progressione di Anguissa, infatti, rappresentano un’arma preziosa in queste situazioni: emblematico in tal senso l'assist fornito a McTominay in occasione del primo gol realizzato domenica scorsa.

Il piano del Lecce: equilibrio, aggressività e l’arma Krstovic

Il Lecce di Giampaolo dovrebbe schierarsi con il consueto 4-2-3-1: a protezione dei pali ci sarà Falcone, con una linea difensiva a quattro composta da Guilbert sulla corsia destra, Kaspar e Baschirotto al centro, e Gallo sul versante sinistro. In mediana spazio a Coulibaly, affiancato da uno tra Ramadani e Pierret. Sulla trequarti, Pierotti agirà a destra, Helgason sarà il fulcro centrale, mentre Morente - favorito su Karlsson - si posizionerà a sinistra. In attacco, il riferimento centrale sarà Krstovic. I salentini prediligono costruire dal basso, coinvolgendo spesso anche il portiere Falcone, che non di rado si assume dei rischi trattenendo il pallone tra i piedi per attirare il pressing avversario. In questo scenario, il Napoli dovrà mostrarsi particolarmente attento e organizzato nella fase di primo pressing, con l’obiettivo di recuperare o intercettare il pallone già nella metà campo avversaria. La manovra leccese può partire con una linea a quattro, in cui entrambi i mediani si abbassano per facilitare l’uscita palla, oppure con una costruzione a tre, dove solo uno dei due centrocampisti si posiziona più basso. In fase di impostazione, capita spesso che i mediani si allarghino lateralmente, permettendo ai terzini di alzarsi e occupare zone più avanzate del campo. Le azioni offensive si sviluppano principalmente attorno a Krstovic, punto di riferimento centrale dell’attacco. Sulle corsie esterne, invece, si registra una maggiore propensione a spingere sulla fascia sinistra, dove Gallo si propone frequentemente in sovrapposizione per servire cross in area.

In fase di non possesso, dalle analisi di diverse partite precedenti emerge come, almeno nella costruzione bassa degli avversari, venga applicato un pressing piuttosto aggressivo sui principali riferimenti. Questo coinvolge anche la linea difensiva, che tende ad alzarsi in modo coordinato con i reparti avanzati. In ottica Napoli, un’uscita manovrata sul lato destro potrebbe vedere l’abbassamento di Politano, situazione che manderebbe Gallo fuori posizione. In tal caso, resterebbero solo tre difensori a copertura della metà campo, costretti a gestire ampi spazi alle loro spalle. Questo scenario potrebbe favorire i partenopei nei lanci lunghi e negli attacchi in profondità, approfittando di una coppia centrale salentina solida fisicamente ma non particolarmente rapida. L’atteggiamento tattico del Lecce in questa sfida resta tutto da decifrare, poiché è prevedibile che in molti frangenti la squadra si abbassi per assorbire la forte pressione offensiva del Napoli. Sempre in fase di non possesso, non è da escludere il ricorso al 5-4-1, grazie all’arretramento di Pierotti sul lato destro, soluzione già sperimentata contro la Roma per limitare le avanzate di Angelino.


💬 Commenti