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Taverna Santa Chiara
Taverna Santa Chiara

Il conflitto tra Israele e Palestina tiene banco nella quotidianità, e succede spesso che nella vita di tutti i giorni si creino situazioni controverse. L'episodio che sta facendo discutere si è verificato nella giornata di sabato 3 maggio presso la Taverna Santa Chiara, ristorante del centro storico di Napoli, che ha avuto per protagonisti la proprietaria del locale e una coppia di avventori israeliani (la signora, peraltro, è appartenente alla direzione di Democratim, partito politico israeliano di opposizione).

Pare, dalle ricostruzioni e dalle testimonianze emerse nella giornata dell'altroieri, che i due turisti stessero elogiando, in una conversazione con altri clienti del ristorante, le bellezze di Israele invitando anche gli altri a visitare il loro Paese, quando è intervenuta la proprietaria del ristorante, Nives Monda, a chiarire che la sua attività ha aderito a una campagna di solidarietà con la Palestina e di condanna delle politiche del governo israeliano nei confronti della popolazione di Gaza e della Cisgiordania. Qualcuno parla anche di un cartello esposto nel locale in solidarietà col popolo palestinese che avrebbe fatto infuriare i due turisti e avrebbe scatenato l'alterco.

A quel punto è scoppiata una lite di cui gli avventori hanno ripreso solo una parte (a discussione già ben avviata) in cui si sentono frasi come “i sionisti non sono benvenuti qui” da una parte, e dall'altra “sostenitrice dei terroristi” e “antisemita”. Pare, inoltre, sempre dalle ricostruzioni emerse in queste ore, che i due avventori siano andati via dopo aver consumato e senza pagare il conto a causa della lite. Il video parziale del litigio, poi, è stato diffuso su X dall'account Nitaiah_77, che ora ha reso visibile il suo profilo ai soli follower, ed è stato prontamente rilanciato da personalità di spicco del mondo della politica e dell'editoria. 

Si va infatti dall'ex deputata Pd Anna Paola Concia al senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto, passando per il direttore de “l'Europeista” Piercamillo Falasca all'ex superconsulente del governo Draghi Riccardo Puglisi, che parlando apertamente di “discriminazione” e di “antisemitismo”. E su questi due aspetti pone l'accento il “Corriere della Sera”, la cui ricostruzione arriva anche a giornali israeliani come “The Times of Israel” e “Jerusalem Post”. 

Accuse di antisemitismo alla Taverna Santa Chiara: la versione del ristorante 

La proprietaria del ristorante Nives Monda, però, nota a Napoli per il suo attivismo e per il suo essere sempre stata schierata in favore di battaglie contro il razzismo, non ci sta. E allora la Taverna Santa Chiara diffonde sui suoi canali social il seguente comunicato stampa con cui presenta la sua versione dei fatti: “Nella giornata di sabato 3 maggio, nel nostro esercizio, siamo stati vittime di un episodio a scopo intimidatorio da parte di una avventrice che, dopo aver pranzato nel nostro locale, ha iniziato a parlare ad alta voce, facendo chiaramente intendere di essere sostenitrice dei crimini internazionali del governo israeliano contro il popolo palestinese. A quel punto, da cittadini coscienziosi quali siamo, abbiamo evidenziato che condanniamo il genocidio palestinese in atto, quale crimine contro l’umanità”. 

Prosegue il comunicato: “La turista ha immediatamente iniziato ad accusarci di antisemitismo, di sostenere il popolo palestinese che, nelle sue parole, lei individuava come popolo di terroristi e, quindi, dí essere noi stessi a supporto di terroristi. La turista, nel frattempo, ha iniziato a riprendere noi e i nostri lavoratori, nonché altri clienti senza consenso di chi veniva ripreso (inclusi minorenni di un'altra famiglia di clienti), per poi diffondere il video in rete (un reato), diffamandoci come sostenitori del terrorismo e antisemiti (un altro reato) e scatenando una campagna di odio che da ieri sfocia in messaggi anonimi con minacce di 1) spedizioni punitive, 2) distruzione del locale, 3) violenza fisica nei confronti della proprietaria e dello staff, 4) auspici di stupro della proprietaria (tutti reati)”.

Una versione, quella esposta dal ristorante, che è ritenuta veritiera anche dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, nota per la sua attività di “smascheramento” delle fake news che circolano in rete su episodi molto controversi. Arriva, poi, un'ondata di solidarietà su tante piattaforme social alla ristoratrice e all'attività. Spiccano, tra questi messaggi, quello di Slow Food Campania, che parla di “inquietante campagna social di disinformazione e strumentalizzazione politica”.

Accuse di antisemitismo alla Taverna Santa Chiara, le reazioni del mondo della politica e delle istituzioni

Naturalmente, l'episodio fa discutere i partiti. Il capogruppo della Lega in Consiglio Regionale Severino Nappi, con tono intimidatorio, invita il Comune a chiudere la Taverna Santa Chiara: “Napoli è una città solidale e accogliente come la sua storia dimostra. Il settarismo e l’antisemitismo sono retaggi indegni. Chiediamo a Manfredi di intervenire e chiudere questo locale, luogo di esercizio di un razzismo che getta discredito sulla città e mortifica la democrazia. Aspettiamo un provvedimento immediato contro questo chiaro comportamento di istigazione all’odio e alla violenza”. 

Dello stesso avviso è FdI Napoli: “Il sindaco ed il questore, ognuno per la parte di propria competenza, intervengano subito per punire il pessimo comportamento dei proprietari della Taverna a Santa Chiara per stabilire un principio ed il rispetto delle regole”. Non ci sta Rifondazione Comunista, che per bocca dell'ex vicesindata Elena Coccia dichiara: “Solidarietà a Nives Monda per l'attacco ricevuto da un gruppo di turisti israeliani purtroppo imbevuti dell'ideologia genocida del loro governo. ll cartello apposto alle pareti della Taverna Santa Chiara che invita alla solidarietà con Gaza contro tutti i tipi di apartheid è un buon esempio che speriamo sia seguito da tanti altri locali a Napoli e in Italia”. 

Nel frattempo il Comune di Napoli ha ricevuto, tramite l'assessora al turismo Teresa Armato, la coppia di israeliani (e la stessa cosa ha fatto il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, che ha offerto anche la visita sul Vesuvio). Non ci sta, però, il consigliere comunale di Sinistra Italiana Rosario Andreozzi: “Trovo molto grave la solidarietà che l'amministrazione comunale ha espresso ai due turisti, avallando di fatto la tesi falsa e strumentale per cui sarebbero stati discriminati e cacciati”.

Nel frattempo, in Procura sono arrivate due denunce: una per la diffusione di contenuti video non autorizzati e l'altra per presunta discriminazione. E sul caso si sta muovendo anche la Digos. 


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