Parma-Napoli ed Inter-Lazio: Conte ed Inzaghi decidono lo scudetto

Parma-Napoli ed Inter-Lazio: Conte ed Inzaghi decidono lo scudetto
La Gazzetta dello Sport si sofferma su Parma-Napoli ed Inter-Lazio che si prospettano decisive per la lotta scudetto.

Napoli, si decide quasi tutto oggi
Stanno per scrivere una pagina decisiva del calcio italiano: Napoli e Inter, Conte e Inzaghi, due squadre, due uomini, una corsa allo scudetto che ha vissuto di tutto — entusiasmo, crisi, sorpassi, rimonte. Mancano due giornate, centottanta minuti, e poi sapremo. A meno che non si verifichi un evento raro quanto un’eclissi: lo spareggio, che nella storia della Serie A si è visto solo una volta, nel 1964, ironia della sorte proprio con l’Inter sconfitta dal Bologna.
Oggi il Napoli ha un punto in più e può chiudere tutto già stasera, ma la pressione è altissima. Conte lo sa e la cavalca: è lì che vede la Storia. Inzaghi, più misurato, cerca di spegnere la tensione e tenere i nervi saldi. Entrambi hanno attraversato stagioni complesse, tra illusioni e crolli, ma non hanno mai mollato la vetta. Solo l’Atalanta, per un attimo, ha provato a inserirsi tra le grandi.
Conte è l’uomo dei titoli, del tutto o niente. Ricorda sempre da dove è partito, dal -41 rispetto all’Inter campione uscente. Sa cosa significa vincere, ma anche quanto costi. I suoi rapporti con le società sono intensi, spesso esplosivi, e il futuro a Napoli è tutt’altro che certo. Intanto la Juventus lo osserva da lontano.
Inzaghi, invece, ha rischiato tanto. In più momenti sembrava sul punto di essere mandato via, eppure ha resistito, ha costruito la sua rivincita un passo alla volta. E adesso, mentre la Champions è tornata a chiamarlo, si ritrova ancora lì, in lotta fino all’ultimo per il tricolore.
Stasera si gioca in contemporanea: Parma-Napoli e Inter-Lazio. Il calendario direbbe che Conte è favorito, perché il Parma naviga in acque basse mentre la Lazio è avversario di rango. Ma questo campionato ha disatteso ogni logica. E la certezza resta una sola: la classifica.
Conte potrebbe chiudere i conti già oggi, se il suo Napoli vince e l’Inter cade. Sarebbe un’altra tacca in un palmarès da top mondiale: nove scudetti tra campo e panchina, a un passo da leggende come Trapattoni e Capello. Inzaghi, invece, si è fatto da solo, senza la gavetta delle serie minori ma con una scalata continua, lucida. E se vincesse, entrerebbe nel ristretto club dei pluricampioni nerazzurri.
Alla fine, questa corsa è anche il simbolo di un calcio dove i tecnici sono protagonisti quanto i fuoriclasse. E dove, comunque vada, a vincere sarà chi avrà saputo resistere di più, soffrire meglio, credere più forte.