Barella e McTominay: i due centrocampisti cuori di Inter e Napoli

Barella e McTominay: i due centrocampisti cuori di Inter e Napoli
La Gazzetta dello Sport si sofferma su Barella e McTominay, i centrocampisti più importanti di Inter e Napoli.

Barella e McTominay: quanto spostano assieme
Scott McTominay e Nicolò Barella sono due dei centrocampisti più influenti della Serie A, anche se con profili molto diversi. Metterli a confronto è suggestivo, ma non esaustivo: per ruolo, caratteristiche fisiche e storia nel campionato italiano, parlano due linguaggi differenti. Ma se lo scudetto nasce dal cuore pulsante della squadra, entrambi rappresentano il motore delle rispettive formazioni.
McTominay è stato una scommessa presa all’ultimo respiro del mercato estivo, quasi per necessità, dopo il mancato arrivo di Brescianini. In Germania lo chiamerebbero un acquisto “da panico”, ma il centrocampista scozzese ha saputo ribaltare le aspettative, rivelandosi uno dei migliori affari dell’anno. Ha già messo a segno 11 gol in campionato, a un passo dal record stagionale di Hamsik tra i centrocampisti del Napoli, e continua a sorprendere per freddezza, varietà nelle soluzioni offensive e capacità di incidere nei momenti decisivi. Basti pensare alle ultime cinque gare, in cui ha totalizzato cinque gol e due assist. Anche quando viene arginato nell’area avversaria, trova il modo di essere determinante, come dimostrano le azioni che hanno portato ai gol di Lukaku e Raspadori contro il Genoa. Conte ha dichiarato che McTominay ha finalmente trovato una dimensione centrale, dopo anni da comprimario al Manchester United.
Barella, invece, è ormai da tempo un punto fermo dell’Inter e della Nazionale. A livello di movimento in campo, i due si assomigliano: coprono ogni zona, senza risparmiarsi. Se McTominay colpisce con la sua fisicità e la capacità di inserirsi, Barella è il cervello che dà ritmo e ordine al gioco nerazzurro. Ha segnato meno – tre reti finora – ma ha creato molte più occasioni da gol: 53 contro le 22 dello scozzese. La sua lucidità sotto pressione e la capacità di far girare la squadra nei momenti più delicati, come dimostrato nella grande prestazione a Monaco, sono tratti distintivi del suo ruolo da leader silenzioso. Massimo Moratti, non a caso, lo ha definito un giocatore che sorprende, capace di saltare l’uomo, lottare e rendersi pericoloso anche in fase offensiva.
Domenica, entrambi avranno compiti cruciali. McTominay sarà l’arma in più del Napoli contro un Parma fragile difensivamente e vulnerabile sui calci piazzati. Il suo tempismo negli inserimenti e la fisicità possono fare la differenza. Barella, invece, dovrà affrontare una Lazio compatta, che in fase difensiva si schiera con densità a centrocampo. Dovrà sgusciare via tra le maglie laziali con tecnica e resistenza, qualità che non gli mancano, specie adesso che ogni pallone pesa di più.