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L'Inter di Simone Inzaghi
L'Inter di Simone Inzaghi

Il match tra Inter e Napoli in programma questa sera al Meazza è uno degli appuntamenti più attesi della giornata. Si tratta del posticipo serale della domenica, in programma prima della sosta per le Nazionali, una partita che promette spettacolo ed emozioni. Da un lato, il Napoli di Antonio Conte arriva a Milano con l’intenzione di ottenere un risultato positivo per mantenere la testa della classifica. Dall’altra parte, invece, l’Inter di Simone Inzaghi ha voglia di vincere per effettuare il sorpasso in classifica proprio sul Napoli. I nerazzurri sono determinati a sfruttare il fattore campo: prevista una grande cornice di pubblico.

Inter-Napoli: le probabili formazioni

In casa Inter, Simone Inzaghi sembra orientato a schierare dall’inizio Acerbi e non De Vrij, mentre per la fascia destra di centrocampo Dumfries è favorito su Darmian. Calhanoglu torna a giostrare in mezzo a Barella e Mkhitaryan, mentre in attacco la coppia sarà Thuram-Lautaro Martinez.

INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez. All. Inzaghi

Stanislav Lobotka con la maglia del Napoli
Stanislav Lobotka con la maglia del Napoli

Lato Napoli, l'unico dubbio di formazione riguarda la scelta tra Gilmour e Lobotka. Lo slovacco è recuperato e figura nella lista dei convocati, ma Conte dovrà valutare se lanciarlo dal primo minuto. La scelta definitiva verrà presa in mattinata nel corso dell’ultimo allenamento.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka (Gilmour), McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. All. Conte

Inter-Napoli: analisi Inter, fase di possesso e sviluppi offensivi

La fase offensiva dell'Inter di Simone Inzaghi si sviluppa in modo molto dinamico e con un'attenzione particolare alla velocità, all'uso delle fasce ed alla creazione di spazi. L’ex tecnico della Lazio riesce a far giocare la squadra con una buona dose di verticalità, sfruttando la qualità dei suoi attaccanti e la duttilità dei suoi centrocampisti, cercando sempre di attaccare con rapidità ed intensità, sia tramite combinazioni tra i giocatori che con l'uso di lanci lunghi e ripartenze in velocità.

La fase di costruzione del gioco parte principalmente dal basso, sfruttando i tre difensori centrali, ma ci sono diverse varianti e movimenti che permettono di creare superiorità numerica e fluidità nelle transizioni. Tra questi l'uso di uno dei centrocampisti centrali che si abbassa tra un braccetto (destro o sinistro) e il difensore centrale, con l'altro che si alza garantendo superiorità sulla zona esterna di centrocampo. Bastoni, in particolare, è molto propenso a salire lungo la fascia sinistra ed a sovrapporsi con Di Marco, che spesso si posiziona sulla stessa linea degli attaccanti. Dall'altra parte anche Pavard si porta di frequente in zona d'attacco, in un gioco di triangolazioni con Dumfries e Barella.

Un altro tipo di costruzione a tre, o anche quattro in alcuni casi, prevede l'abbassamento di Barella o Chala da braccetti/terzini, con gli esterni di centrocampo alti quasi da ali offensive. Durante lo sviluppo del gioco, inoltre, l'Inter di Simone Inzaghi utilizza spesso anche il centrale difensivo come doppio play in fase di costruzione. L'uso di Sommer nella costruzione dal basso, con il portiere che agisce da "regista" della squadra, inoltre, è un altro aspetto distintivo della filosofia di gioco dell'Inter, che rientra in una tendenza più ampia nel calcio moderno di affidarsi al portiere per l'impostazione. Il fatto che lo svizzero spesso smisti i palloni sia verso le fasce, sia centralmente per gli attaccanti, offre un'importante opzione in fase di uscita. Si tratta della classica giocata diretta, utile soprattutto quando il pressing avanzato dall'avversario risulta funzionale.

Per Inzaghi sono molto importanti le corsie esterne: i laterali di centrocampo (Di Marco a sinistra e Dumfries a destra) sono chiamati ad essere una minaccia offensiva costante, sia con i cross, sia con le incursioni in area, quasi a formare una linea d’attacco a quattro ai lati di Thuram e Lautaro. Nel gioco dell'Inter, per giunta, anche le mezzali rivestono un ruolo cardine, perché si spingono frequentemente in avanti per supportare le due punte e gli esterni. Questi inserimenti continui da dietro permettono di avere più opzioni offensive e di allargare la difesa avversaria.

Nel gioco offensivo dell'Inter, Lautaro Martínez e Marcus Thuram svolgono ruoli complementari ma distinti, entrambi fondamentali per l'efficacia del reparto avanzato. Lautaro Martínez, pur essendo una punta centrale, ha una maggiore propensione ad abbassarsi rispetto a Thuram. Questo lo rende particolarmente utile nel collegare la fase offensiva con quella di costruzione del gioco. Lautaro, infatti, non è solo un finalizzatore, ma anche un attaccante che sa giocare da "finto nove", muovendosi tra le linee, creando spazio e spesso aprendo varchi. All’argentino, tuttavia, piace anche attaccare la profondità ed è fenomenale con i suoi movimenti all’interno dell’area di rigore. Marcus Thuram, d'altro canto, tende a giocare più avanzato ed ha un ruolo di punta centrale più tradizionale. Il francese è fortissimo dal punto di vista aereo. La sua fisicità e la velocità gli permettono di attaccare la profondità, approfittando degli spazi lasciati dalla difesa avversaria. Thuram è molto utile nelle ripartenze e nel gioco in ripartenza, dove può sfruttare la sua velocità per superare gli avversari.

Inter-Napoli: analisi Inter, fase di non possesso

La fase di non possesso dell'Inter è caratterizzata da un pressing differenziato. Quando l'avversario cerca di costruire dal basso, la squadra di Inzaghi tende ad alzare l'intensità del pressing. I due attaccanti spesso aggrediscono i difensori avversari o il portiere, costringendoli a velocizzare la manovra, con l'obiettivo di forzare errori o lanci imprecisi. Un centrocampista si alza in marcatura sul play, mentre gli esterni si posizionano più in alto in maniera preventiva per uscire sui terzini. E’ frequente vedere pure i braccetti impegnarsi in un pressing alto per schermare le ricezioni verso gli uomini posizionati negli spazi intermedi. In fase di costruzione media, invece, i nerazzurri difendono con un blocco 5-3-2, lasciando campo agli avversari di uscire in conduzione e sviluppare le azioni.

Inter- Napoli: come affrontare l’Inter dal punto di vista offensivo

Per affrontare l'Inter al meglio, il Napoli dovrà sicuramente rivedere l'atteggiamento mostrato nell'ultima sconfitta contro l'Atalanta, puntando su una maggiore intensità sia nei duelli individuali che nelle transizioni. A livello tattico, una delle chiavi sarà la prima fase di costruzione del gioco: in uscita palla, gli azzurri dovranno cercare di fare leva sui terzini per attirare l’uscita delle mezzali nerazzurre e, con l'abbassamento di un play aggiuntivo di fianco a Lobotka o Gilmour, o alzando Buongiorno (novità vista contro l'Atalanta), creare una superiorità numerica nella zona di costruzione.

Questo accorgimento tattico potrebbe costringere anche uno dei braccetti difensivi dell'Inter ad uscire dalla sua zona di competenza, liberando spazi da attaccare alle spalle. Un altro aspetto fondamentale della partita sarà anche la capacità di gestire il giro palla in modo fluido e rapido. La costruzione da un lato del campo per poi ripartire velocemente dall'altro, potrebbe essere un’arma importante contro una squadra che, con il 5-3-2 in fase di non possesso, tende inizialmente a concentrarsi sul centro, lasciando potenzialmente vulnerabili le fasce laterali.

Nello sviluppo partenopeo, vedremo di frequente palloni viaggiare da lato a lato, indirizzati principalmente verso gli esterni offensivi, liberi di puntare i rispettivi avversari o di imbucare. Potenziali occasioni da rete potrebbero svilupparsi dal lato destro, con la sinergia del trio Di Lorenzo-Anguissa-Politano, tra spunti, sovrapposizioni ed inserimenti. In ottica secondo tempo, anche il brasiliano Neres potrebbe fare bene in quella fetta di campo, sfruttando la sua grande velocità contro avversari eventualmente in calo dal punto di vista fisico. La cura del dettaglio sarà fondamentale. L’attenzione nelle situazioni di gioco, anche le più banali come un semplice fallo laterale a favore, potrebbe fare la differenza per sviluppare un contrattacco. L'Inter, infatti, è una squadra che tende a concentrare molti giocatori su un solo lato del campo per tenere alta la pressione, lasciando vulnerabile la parte opposta. E’ già successo contro Juventus e Milan. Un cambio lato veloce, una sponda fatta bene, un contrasto vinto anche in modo fortunoso, potrebbe dare il via ad una ripartenza in superiorità.

Inter-Napoli: come difendersi dall’Inter, fase di non possesso

Per gli uomini di Conte, sarà cruciale mantenere una difesa compatta e ben organizzata, ma anche un attacco pronto a sfruttare le occasioni quando si presenteranno, senza perdere la lucidità nei momenti di sofferenza. La pazienza sarà fondamentale. Non sarà lecito aspettarsi che la squadra si lanci in attacco in modo scriteriato: contro squadre di questo calibro servirà un equilibrio tattico molto fine, tra sofferenza e voglia di attaccare. Sì al pressing intenso, soprattutto sulla prima costruzione e provando a schermare i riferimenti nerazzurri, ma serviranno anche gestione e copertura della propria metà campo. Il Napoli dovrà presidiare benissimo le catene laterali, a destra con la velocità ed esplosività di Dumfries, ma soprattutto a sinistra con le incursioni di Di Marco e Bastoni. Il primo è uno specialista nei cross, quindi servirà maggiore intensità per limitare queste giocate. A Buongiorno e Rrahmani il compito di limitare il duo Lautaro-Thuram. Gli azzurri, inoltre, dovranno essere molto concentrati nell'accorciare sugli avversari che proveranno la conclusione da fuori area, in modo da non concedere spazi a giocatori come Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Di Marco, che sono capaci di colpire da lontano. Inoltre, la difesa azzurra dovrà gestire con attenzione i duelli aerei. L'Inter è una squadra fisica e sa sfruttare bene le situazioni da palla inattiva.


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