Lepre e cacciatore: Conte prova ad arginare nuovamente la Cabala

Lepre e cacciatore: Conte prova ad arginare nuovamente la Cabala
La volata scudetto tra Napoli ed Inter è ormai agli sgoccioli ed è per questo che la Gazzetta dello Sport si sofferma sul ruolo delle due squadre in questo duello.
Conte cacciatore: il tecnico cerca di sfuggire alla Cabala
Un punto può sembrare tanto, ma a due giornate dalla fine di un campionato è quasi niente. È il margine sottile tra trionfo e caduta, tra gloria eterna e rimpianto. È come essere avanti di un soffio a due metri dal traguardo nei 100 metri o avere un match-point contro in un super tie-break sul 9-8. Basta un respiro, una distrazione, e il destino si ribalta. Lo sport è pieno di questi finali sospesi, carichi di tensione e di storia: Mennea che brucia Alan Wells a Mosca nel 1980, Sinner che annulla tre match-point a Djokovic in Coppa Davis nel 2023. Il calcio, ovviamente, non fa eccezione.

Nel campionato italiano, da quando la vittoria vale tre punti, sono già tre le volte in cui due squadre si sono trovate a giocarsi tutto con un solo punto di distanza a due giornate dalla fine. In due casi su tre ha vinto chi inseguiva. È un dato che potrebbe far sorridere l’Inter oggi. Ma c’è di mezzo anche Antonio Conte, un talismano dei finali di stagione: che fosse primo o secondo, in campo o in panchina, ha sempre chiuso davanti.
Nel 2012, alla sua prima stagione sulla panchina della Juve, Conte strappò lo scudetto al Milan. Un punto avanti a due giornate dalla fine, la Juve chiude i conti già alla penultima: batte il Cagliari, mentre i rossoneri crollano nel derby contro l’Inter. Il famoso “gol di Muntari” resta un’ombra su quella stagione, ma non cambia la sostanza. Juve campione con un turno d’anticipo.
Nel 2002, un altro scudetto che si decide all’ultimo respiro. L’Inter di Ronaldo e Cúper arriva a +1 sulla Juve, ma il “5 maggio” è ormai una leggenda tragica. I nerazzurri si sgretolano contro la Lazio, mentre la Juve vince senza problemi a Udine. La Roma ne approfitta e chiude addirittura seconda. Anche lì c’era Conte, questa volta in campo, con la maglia numero 8.
Nel 1999 è il Milan a ribaltare tutto. La Lazio sembra avere in mano il campionato, ma inciampa a Firenze, mentre i rossoneri schiacciano l’Empoli. Sorpasso, confermato una settimana dopo. Curiosamente, l’anno dopo sarà proprio la Lazio a beneficiarne, con lo scudetto vinto all’ultima giornata nella pioggia torrenziale di Perugia che inghiotte le speranze juventine. Ma in quel caso, il +2 c’era alla giornata numero 32: quindi non rientra nei casi “da manuale”.
E ora, 2025: Napoli-Inter. Quarto capitolo di questa saga. Il Napoli è davanti, ma di appena un punto. L’Inter insegue, forte di una statistica che le sorride e di un Conte che ha già scritto pagine decisive in queste situazioni. Lo scenario è incerto: tutto può succedere. Tra i rivali, c’è la Lazio, come nel 2002, e il Parma, motivato dalla paura della retrocessione. Può finire tutto domenica, può riaprirsi, può addirittura arrivare a uno spareggio.
Un punto non è un traguardo, è solo una miccia accesa. E domenica, può esplodere tutto.