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Spalletti in conferenza stampa col Napoli
Spalletti in conferenza stampa col Napoli

Luciano Spalletti, ex allenatore del Napoli, dopo il passaggio sul suo addio al club azzurro e il mancato rinnovo nel suo libro “Il Paradiso esiste… ma quanta fatica”, scritto dal mister insieme a Giancarlo Dotto, ritorna nel 2021 e scrive del momento in cui è diventato allenatore degli azzurri.

Spalletti svela come nacque il Napoli dello scudetto

”Quando mi presentai ai ragazzi dissi che saremmo entrati nella storia solo con lo scudetto. Dopo il terzo posto del primo anno le premesse estive non erano però delle migliori visto che perdemmo subito Ospina, Insigne, Metrens e Koulibaly. Per Kalidou mi sarei incatenato. I tifosi non erano tutti dalla nostra parte, ma io ero tranquillo".

Spalletti era fiducioso per Kim e Kvaratskhelia

"Avevo avuto ottime segnalazioni da amici russi per Kvaratskhelia e mi fidavo ciecamente di Cristiano Giuntoli. Lo stesso De Laurentiis era preoccupato e mi diceva “Mister, mi faccia capire, lei ci fa prendere un coreano ed un georgiano per rinforzare il Napoli?“.

Il presidente era appassionato e spesso mi mandava messaggi all’intervallo delle partite per suggerimenti tattici: era il suo modo di manifestare la sua passione. La cavalcata inizió con una caduta: a settembre 2022 mi ruppi la clavicola cadendo dalla bicicletta. Andai a Milano a farmi operare, senza dire nulla ai giocatori perché non volevo che si preoccupassero.

Quando tornai i giocatori erano ancora più determinati e schiantarono il Liverpool 4-1. Il risultato fece il giro del mondo. Quella mia caduta fu una molla positiva”.


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