Schiaffo a De Luca: la Corte Costituzionale dice no al terzo mandato

La Corte costituzionale ha escluso la possibilità che Vincenzo De Luca si ricandidi per un terzo mandato come presidente della Regione Campania, accogliendo il ricorso del governo contro la legge regionale che avrebbe permesso la sua ricandidatura. La legge campana, che escludeva dal conteggio dei mandati precedenti a quello in corso all’entrata in vigore della legge, era stata giudicata in contrasto con la normativa statale che vieta il terzo mandato consecutivo per i presidenti di Regione.

La Consulta stoppa De Luca: i motivi 
 

Palazzo Chigi, attraverso il ricorso, aveva sollevato la questione di illegittimità costituzionale della legge regionale, sostenendo che violasse i principi di uguaglianza e di accesso alle cariche elettive sanciti dalla Costituzione. L’Avvocato dello Stato aveva ribadito che la normativa statale in materia di elezioni regionali è chiara nel vietare un terzo mandato consecutivo.

Stop a De Luca: gli scenari
 

Politicamente, la decisione della Corte sancisce la fine di un’era per il centrosinistra campano, in particolare per il Partito Democratico che già aveva preso le distanze da De Luca. Con la sua ricandidatura esclusa, il PD si prepara a nuove sfide interne, con figure come Roberto Fico, ex presidente della Camera e tra i fondatori del M5S, che emergono come potenziali candidati. L’idea del “campo largo”, che aveva portato all’elezione di Gaetano Manfredi a sindaco di Napoli, è di nuovo al centro del dibattito, ma il centrosinistra dovrà anche affrontare l’area moderata, che potrebbe convergere verso il centrodestra, specialmente se una figura come Matteo Piantedosi fosse candidata.

In vista delle prossime elezioni, il PD sta cercando di capire il clima politico in Campania. Se l’ipotesi Fico non dovesse risultare convincente, il pressing per la candidatura di Manfredi potrebbe aumentare. De Luca, dal canto suo, potrebbe tornare a ricoprire il ruolo di sindaco di Salerno, ma la sua influenza politica continuerà a essere significativa, dato il suo forte carattere e il suo sostegno a chi aspira alla leadership regionale.