Napoli, non basta solo Lukaku: bisogna segnare di più

Il Mattino analizza la produzione offensiva del Napoli che deve migliorare per essere al livello delle grandi.
Napoli, dietro Lukaku c’è il vuoto
Non basta solo Lukaku.
Certo, ogni volta che segna, il Napoli vince. È successo undici volte su undici: una garanzia, una sentenza. Ma non può bastare. Perché Lukaku, da solo, non può tirare la carretta ogni maledetta domenica. Non segna a ogni partita, e finché il suo è l’unico nome davvero pesante sul tabellino dei marcatori, la rincorsa all’Inter – che guarda caso ha l’attacco più prolifico del campionato – diventa una salita troppo ripida.
È qui che iniziano i problemi.
Dietro Big Rom c’è il vuoto.
Numeri alla mano, il secondo miglior marcatore stagionale è un centrocampista, McTominay, con 7 reti tra campionato e coppe. Il terzo? Anche lui un centrocampista: Anguissa, con 6 gol. Per trovare un altro attaccante in doppia cifra bisogna fare un salto all’indietro e ricordare Kvaratskhelia, oggi in Francia, che fino a gennaio aveva comunque messo dentro 5 palloni. Ma adesso? Adesso, tra gli esterni offensivi di Conte, si registra una siccità preoccupante.
Napoli, Conte deve cercare di far segnare gli esterni
Conte lo sapeva.
L’ha detto, più volte, che molti dei suoi attaccanti non hanno l’istinto da killer. Non sono fatti per arrivare in doppia cifra. Ma non per questo ha smesso di lavorarci: ci prova, li stimola, li scuote. Perché per volare, questo Napoli ha bisogno delle sue ali.
E qui entrano in scena Neres e Politano.
Tre gol a testa. Tutto qui.
Neres aveva cominciato col piede giusto, pieno di assist e spunti, ma l’infortunio lo ha tagliato fuori troppo a lungo. Due reti in campionato e una in Coppa Italia non bastano a far decollare una squadra che ha bisogno di continuità, di muscoli e fantasia. Politano, invece, è sembrato risvegliarsi di recente, forse galvanizzato dal ritorno in Nazionale: ha sbloccato la sfida col Milan al Maradona, rompendo un lungo digiuno. Ma in trenta partite di Serie A tre gol restano troppo pochi per chi gioca lì davanti.

E poi c’è il jolly.
Il “Jack” azzurro: Raspadori.
Non è un esterno, e si vede. Conte ha provato a cucirgli addosso un ruolo, lo ha adattato, spostato, modellato. Le risposte migliori sono arrivate nei momenti più complicati, quando la squadra è tornata al 3-5-2 e lui ha fatto coppia con Lukaku. In quel sistema ha segnato, ha convinto, ma è stato utilizzato a intermittenza. Solo 4 gol per ora in campionato, ma un rendimento da uomo-squadra, sempre pronto a sacrificare il proprio spazio per il bene collettivo. È anche questo il Napoli di Conte.
Un Napoli che ha bisogno di più.
Più gol, più idee, più protagonisti.
Perché se l’unico a buttarla dentro resta Lukaku, la corsa al vertice rischia di fermarsi troppo presto.