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Napoli-Cagliari: gli azzurri si affidano alla coppia Lukaku-Raspadori

Manca sempre meno a Napoli-Cagliari e la Gazzetta analizza le chiavi tattiche della gara.

Napoli-Cagliari: tocca a Lukaku e Raspadori 

È una notte da uomini veri, da chi sa tenere i nervi saldi mentre intorno tutto vibra. Al Maradona c’è una porta socchiusa sulla storia e serve il coraggio di attraversarla. Napoli-Cagliari non è solo l’ultima tappa di un campionato: è un crocevia di destini, un punto di rottura tra ciò che è stato e ciò che potrebbe diventare leggenda. E Romelu Lukaku ci arriva con il vestito buono e qualcosa da farsi perdonare.


 

Per lui, questa non è una finale — le finali hanno portato sfortune e fantasmi. Ne sa qualcosa Romelu: un autogol col Siviglia, una respinta che sembrava un intervento difensivo per il City. Episodi che hanno segnato le ultime grandi serate europee con l’Inter. E poi lo strappo, mai davvero ricucito, con Inzaghi. Al Napoli, però, ha trovato un nuovo inizio. Un’altra occasione per dimostrare di essere ancora quel centravanti capace di spostare gli equilibri. A 32 anni, con un fisico che pretende cure e gestione, Lukaku è consapevole che non ce ne saranno molte altre. E questa, più che una partita, è una missione.


 

Il noto attore
Salvatore Esposito

Conte lo ha voluto fortemente. Gli ha promesso spazio, responsabilità, una nuova centralità. E lui ha accettato la sfida: tornare decisivo, tornare protagonista. Anche senza numeri da urlo, anche quando il gol non arriva, Rom fa sentire il suo peso. Lavoro sporco, sponde, lotta. Ma adesso serve altro. Serve il colpo, quello che chiude il cerchio e apre il sipario sulla gloria.


 

Accanto a lui ci sarà ancora Raspadori. “Jack”, come lo chiama Conte. Già quattro volte di fila titolare, ormai è parte del piano, non più solo un’alternativa. L’intesa con Rom sta crescendo, il feeling è concreto. Contro il Genoa hanno segnato entrambi, ma non è bastato. Stavolta deve bastare. Stavolta, serve un gol più degli altri. Non serve incantare, basta colpire.


 

Il paradosso è che il Napoli potrebbe diventare campione con il peggior attacco mai visto in una Serie A a 20 squadre. Solo 57 gol finora: un dato che grida concretezza, non spettacolo. Ma nella storia ci si entra anche così, facendo il massimo con quello che si ha. Con fatica, tenacia e testa fredda.


 

E allora questa notte, davanti a un Maradona pronto a esplodere, Lukaku ha un’ultima prova. Per sé, per il Napoli, per Conte. Non sarà una notte per i belli, sarà una notte per chi regge la pressione e affonda il colpo. Rom lo sa: il tempo stringe, e questa volta non può fallire.


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