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Un modello di autosufficienza in un calcio che brucia miliardi

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Aurelio De Laurentiis rappresenta un’anomalia positiva nel panorama calcistico italiano. Tra i 20 azionisti dei club di Serie A analizzati dal quotidiano, il presidente del Napoli è l’unico ad aver mantenuto il club in attivo senza ricorrere a imponenti versamenti personali. Dal 2004, anno in cui ha rilevato la società, De Laurentiis avrebbe effettuato versamenti per soli 16 milioni di euro. Una cifra irrisoria se confrontata con i quasi 6 miliardi spesi complessivamente dagli altri presidenti tra acquisti di quote, prestiti e sponsorizzazioni.

Lo scudetto dell’autosufficienza

A rendere ancora più straordinaria la gestione De Laurentiis, sottolinea la Gazzetta, è l’aver portato a casa due scudetti in tre anni con un club autosufficiente. Mentre molte squadre della Serie A sopravvivono grazie alle continue iniezioni di capitale dei propri azionisti — come Cremonese, Pisa e Sassuolo, recentemente promosse — il Napoli è riuscito a costruire successi duraturi senza dipendere da contributi esterni. Un modello economico e sportivo che oggi fa scuola, distinguendosi in un sistema dove "i soldi si bruciano, non si guadagnano".


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