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Saint Maximin
Saint Maximin

Saint Maximin è buono per la frittura

Un decadimento del giornalismo che dovrebbe essere studiato nelle sedi opportune. Una caduta di termini, di argomentazioni, di serenità. Soprattutto di stile. Quello che oggi manca ai rabbiosi prestati al pallone.

Mai nella vita un professionista (perché, purtroppo, tale si è) dovrebbe usare certi termini per giudicare altri professionisti. Ma vuoi mettere essere applaudito dalla pancia del tifo anziché fare una disamina seria e serena?

Il problema non è il caso specifico (ve ne sono anche tanti altri) ma chi lo erge a fenomeno. A chi lo mette sul piedistallo del calciomercato e si aspetta, contestualmente, anche disamine di dinamiche che si nascondono dietro quel mondo.

Ma cosa sarebbero oggi uomini del calibro di Gianni Minà? Immaginate se durante un’intervista a Maradona, lo stesso Minà, avesse detto "Diego, Francesco Romano della Triestina è buono per la frittura". La carriera sarebbe stata segnata. Oggi no.

Oggi sei libero di sparare a zero su lavoratori, professionisti, società, tifosi. Oggi è un "liberi tutti". Mondo ideale per chi di calcio non capisce nulla ed è alla ricerca del consenso facile, ma non di qualità. La qualità è finita, scomparsa sotto metri di cenere. Ma prima o poi rifiorirà. Deve rifiorire. È una necessità. Si spera molto presto.


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