Pierpaolo Marino, ex direttore generale del Napoli, è intervenuto nel corso di 'Marte Sport Live', in onda su Radio Marte, per parlare del momento che vive il Napoli, reduce dalla debacle europea in Champions League: “Cosa resta dopo Barcellona-Napoli? La partita di ieri sera dinanzi ad un Barcellona non irresistibile poteva essere l’occasione di riscatto ma il Napoli l’ha toppata anche a causa della sfortuna e degli errori arbitrali. Alla fine il tempo dà i suoi verdetti che sono equilibrati: ieri c’erano gli stessi uomini di Spalletti ma quella squadra lì avrebbe fatto un sol boccone di questo Barcellona. Restano grandi rimpianti, il Napoli poteva riscattare la stagione proseguendo in Champions League e giocandosi chance di qualificazione al mondiale per club. La stagione attuale degli azzurri è una stagione incolore. Aurelio De Laurentiis è cambiato molto rispetto ai suoi primi cinque anni a Napoli, quando mi diede assoluta autonomia ed i suoi interventi si limitavano ad essere interventi di alto profilo da proprietario nei momenti difficili".

Inoltre, Marino, ha aggiunto: "Dispiace dover dire che in questi ultimi anni forse è cambiato: dovrebbe fare il proprietario ma la quotidianità deve essere affidata a professionisti altamente qualificati di fiducia della proprietà, senza inserimenti - talvolta anche teatrali - da parte del dirigente di alto profilo che pure Aurelio è ed è stato: stiamo parlando di un imprenditore illuminato, e questi ultimi interventi non me li sarei aspettati da lui".

"Se accetterei di ritornare al Napoli? Il Napoli è la mia storia calcistica, se penso a quello che è stata Napoli per me non posso non pensarci con affetto ma non ritengo realisticamente possibile questa eventualità ma certo ne sarei felicissimo, perché è la squadra a cui ho dato e da cui ho ricevuto di più in carriera. Le ultime dieci partite devono essere un viatico per rifondare il prossimo anno, non sono assolutamente da sottovalutare. Spero il Napoli possa raggiungere le coppe europee ma al di là di questo il piazzamento in classifica determina gli emolumenti provenienti dai diritti televisivi quindi non si deve sottovalutare nulla. Poi - in ottica Champions - l’Italia potrebbe qualificare alla prossima edizione anche una quinta squadra, e questa sarebbe una grande opportunità”.


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