Il vero Mazzarri è tornato: disperato, nostalgico, in cerca di alibi. Ci ha messo solo sette partite per mettere da parte la versione 2.0 che aveva promesso nei suoi primi giorni a Napoli. Nella conferenza stampa di presentazione al match di Torino contro i granata, Walter riesce addirittura a nominare Cavani e Lavezzi per spiegare il pareggio contro il Monza. Una botta di nostalgia che non ha potuto contenere.

Escluso il ciclo terribile con Atalanta, Real, Inter e Juventus, il suo Napoli, in casa, ha raccolto 4 punti contro squadre modeste e un'eliminazione storica subendo un poker dal Frosinone. Sette punti in otto partite, scivolando dal quarto posto all'ottavo. I miglioramenti che si affanna a descrivere li ha visti solo lui. Avesse un quarto della pressione subita da Rudi Garcia in conferenza stampa si sarebbe fatto esplodere a Castel Volturno.

I suoi migliori pre partita a oggi restano quelli contro Inter e Cagliari, quando il club ha deciso di non dargli la possibilità di parlare. Del Napoli di Spalletti ha visto tutte le partite, ma ha dimenticato di guardare le conferenze stampa del collega, che mai avrebbe fornito ulteriori alibi a un gruppo squadra già fortemente viziato dalla propria condizione di campioni d'Italia. E invece: rosa corta, arbitri cattivi, l'amore dei napoletani, Cavani, Lavezzi.

Domani, Kvaratskhelia e soci scenderanno in campo credendo di dover affrontare il Grande Torino arbitrati da Byron Moreno. E al primo evento negativo, rischiano di crollare per l'ennesima volta in questa stagione. Eppure bastava pronunciare una frase semplice, anche senza crederci: "Del mercato non mi interessa, ho i calciatori necessari per fare tre punti".

https://youtu.be/AerX6_bduG0?si=xPz1DPOBQU12s-DX
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