Re-United a Napoli: due simboli del nord sotto la stessa bandiera
Dal Manchester al Maradona. Rasmus Højlund e Scott McTominay, un tempo compagni di squadra nello United, oggi sono le nuove colonne del Napoli di Antonio Conte. La loro prima volta insieme in campo risale a settembre di due anni fa: da allora, 41 partite, un legame cresciuto dentro e fuori dal campo, e ora un destino che si intreccia di nuovo, ma a centinaia di chilometri da Manchester.
Con De Bruyne ai box e Lobotka ancora ai margini, tocca a loro trascinare la squadra. Il tecnico azzurro li considera i nuovi riferimenti di un gruppo in piena trasformazione, capace di reggere l’urto di un calendario fitto e di una stagione che può cambiare volto proprio da sabato, contro il Como.
McTominay, leader della mediana senza De Bruyne
Il centrocampo dei “Fantastici 4” ha perso il suo elemento più creativo, ma non la sua anima. Anguissa è in stato di grazia, Gilmour in crescita, e McTominay è pronto a prendersi più spazio. Conte studia un Napoli più diretto e verticale, con il 4-3-3 che può liberare la forza offensiva dello scozzese, finalmente svincolato dai movimenti di Lukaku o Højlund.
Proprio la convivenza con il danese, in passato, aveva limitato il raggio d’azione di McTominay. Gli inserimenti centrali dello scozzese spesso finivano per sovrapporsi ai movimenti a “mezza luna” di Rasmus. È anche per questo che i gol di Scott, finora, sono arrivati soprattutto quando il compagno non era in campo. Ora, però, le cose stanno cambiando: i due si cercano di più, si muovono in modo coordinato, si completano.
Højlund e Scott: un’intesa da ritrovare, un’eredità da costruire
L’esempio perfetto? Il match col Genoa, dove entrambi hanno mostrato maggiore armonia nelle zone d’attacco: uno sul primo palo, l’altro sul secondo, senza pestarsi i piedi. Il 4-3-3, voluto da Conte, può diventare la chiave per farli coesistere e sfruttare al meglio le rispettive qualità: la forza fisica e la fame di Højlund, l’intelligenza tattica e il senso del gol di McTominay.
Non è un caso che la loro storia sia già scritta in un precedente: due anni fa, in Champions League contro il Copenhagen, fu proprio Scott a servire a Rasmus l’assist per un gol decisivo. Un episodio che oggi torna simbolico, come punto di partenza per una nuova missione: far rivivere quella sinergia in maglia azzurra.
Conte li vuole “sulla corda”: il Napoli riparte da loro
Martedì, a Lecce, sono entrati insieme e insieme hanno lasciato il campo, con lo sguardo teso, già proiettato alla sfida col Como. Conte li vuole così: concentrati, affamati, pronti a caricarsi la squadra sulle spalle. I numeri parlano chiaro: 18 gol per Højlund, 10 per McTominay, quattro volte a segno nella stessa partita, ma solo un gol costruito insieme.
Ora l’obiettivo è ribaltare quella statistica, diventare davvero complementari e non solo compatibili. Perché con De Bruyne fuori, il Napoli ha bisogno del loro carisma e della loro complicità per restare competitivo. “Re-United”, ma a Napoli: due ragazzi del nord pronti a diventare simboli del sud vincente.
Fonte: Mattino






