Dopo anni di segnalazioni e appelli rimasti inascoltati, il mondo del calcio torna a lanciare l’allarme sulla pirateria digitale.
Pirateria digitale, l’allarme arriva anche dal calcio
I principali attori del mondo media, sport ed entertainment – tra cui Lega Serie A, Premier League e Liga – hanno inviato una lettera alla Commissione Europea per denunciare i danni causati dalla diffusione dello streaming illegale di eventi live.
Nel testo, indirizzato all’Executive Vice-President Virkkunen e al Commissioner Micallef, i firmatari esprimono forte preoccupazione per l’impatto della pirateria audiovisiva sull’economia, sui consumatori e sulle proprie attività, chiedendo un intervento legislativo immediato.
I numeri della pirateria in Europa
Nonostante gli sforzi degli ultimi anni, i risultati restano allarmanti: nel 2024 l’81% degli streaming illegali live rilevati in Europa non è stato sospeso, e solo il 3% è stato interrotto entro 30 minuti dalla segnalazione.
Le perdite economiche sono enormi: 2,2 miliardi di euro per l’industria audiovisiva italiana, 1,8 miliardi per quella tedesca e 1,5 miliardi per la francese.
Per questo, i 34 firmatari chiedono alla Commissione di introdurre nuove norme europee che:
impongano la rimozione dei contenuti illeciti entro 30 minuti;
rendano disponibili ordini di blocco dinamico in tempo reale;
obblighino gli intermediari digitali ad adottare politiche di Know Your Business Customer (KYBC).
De Siervo: “Serve una stretta anche sulle VPN”
Il CEO della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha ribadito la posizione del calcio italiano: “La Lega Calcio Serie A ribadisce con fermezza la necessità di un intervento risoluto da parte dell’Unione Europea per contrastare la pirateria digitale.
La diffusione illegale di contenuti live produce danni enormi per il sistema calcistico e per i cittadini onesti. Serve ora una stretta contro le VPN utilizzate per aggirare i blocchi. Con la lettera alla Commissione intendiamo sottolineare l’urgenza di adottare strumenti normativi più incisivi, per tutelare il valore del nostro prodotto”.
La Lega, già impegnata in Italia con la piattaforma Piracy Shield e con nuove misure legali contro le IPTV illegali, rilancia dunque il proprio appello all’Europa: serve agire subito per difendere i diritti sportivi e audiovisivi.






