Il confronto a Castel Volturno
Dopo la notte più buia di Eindhoven, il Napoli ha scelto il silenzio e il confronto. Mezz’ora di dialogo vero, a Castel Volturno, per guardarsi negli occhi, dirsi tutto e ricominciare da capo. Antonio Conte non ha cercato alibi: ha parlato chiaro ai suoi uomini, chiedendo lucidità e compattezza.
L’obiettivo è uno solo — ritrovare se stessi — e farlo subito, perché il tempo stringe e sabato c’è l’Inter, avversario che può trasformare la crisi in abisso o in rinascita.
Dallo scudetto alla crisi: cinque mesi di smarrimento
Il tecnico salentino ha ricordato che il Napoli campione d’Italia è storia recente: solo cinque mesi fa la squadra dominava il campionato e sembrava in controllo totale. Poi, l’eclissi: gli infortuni, i nuovi innesti da integrare, i “Fab Four” che hanno complicato l’equilibrio, le gambe pesanti e la difficoltà di adattarsi a un progetto ancora in costruzione.
Il risultato è un gruppo stanco, confuso e privo di certezze, incapace di tradurre in campo il lavoro quotidiano. Ma Conte non vuole catastrofismi: chiede reazione, non paura.
Difesa in emergenza: fuori Rrahmani
I guai però non finiscono sul piano emotivo. La difesa, già fragile da settimane, perde ancora Amir Rrahmani, il perno centrale che avrebbe dovuto tenere insieme il reparto.
Il suo infortunio al bicipite femorale lo terrà fuori anche contro Inter e Lecce. Solo il destino potrà decidere se sarà disponibile contro il Como. Conte è chiaro: “Non forzerò nessuno”. Le assenze, però, iniziano a pesare come macigni.
Attacco a metà: Hojlund in dubbio
Davanti, la situazione non è migliore. Rasmus Hojlund migliora ma non è ancora pronto: le noie muscolari lo costringono alla prudenza. A Torino e a Eindhoven il suo apporto è mancato, e Conte sa che servirà tempo prima di riaverlo al 100%.
Anche Lobotka prosegue con terapie mirate: fermo dalla gara col Genoa, punta a rientrare contro il Como, ma solo se il fisico darà segnali positivi. Nessuna corsa, solo cautela.
Il patto dello spogliatoio
Conte e i suoi hanno siglato un patto di riscatto: niente parole vuote, solo fatti. Contro l’Inter servirà una prova di compattezza, per allontanare l’ombra della crisi e ritrovare fiducia.
È il momento della verità: per il tecnico, per la squadra e per una città che non accetta l’idea di tornare fragile dopo aver toccato il cielo.
Fonte: Gazzetta






