Napoli e Roma corrono, e lo fanno con una maturità che racconta un cambiamento profondo nel calcio italiano. Il Centro-Sud prende il controllo della Serie A, ribaltando i vecchi equilibri. Il Milan insegue a due punti, la Juventus si allontana e fatica a ritrovare una dimensione chiara.
L’ultimo Juve-Milan, terminato 0-0 — il terzo negli ultimi quattro incroci — ha messo in luce tutti i limiti del Nord: tanto possesso sterile, poca lucidità negli ultimi venti metri e zero gol segnati.
Il Milan avrebbe meritato di più, ma Leao ha sprecato due occasioni enormi, confermando la sua difficoltà a essere decisivo nei momenti chiave. Pulisic ha fallito un rigore, e anche i cambi di Allegri non hanno dato la scossa alla Juventus, ancora impantanata in un gioco prevedibile. L’unico lampo rossonero porta la firma di Luka Modric, il 40enne croato che ha illuminato la manovra con la sua visione, ricordando a tutti che l’intelligenza calcistica non invecchia.
Il Napoli di Conte cresce: De Bruyne e Højlund, un asse che entusiasma
A Napoli, invece, Antonio Conte ha costruito un gruppo in evoluzione costante. Contro il Genoa gli azzurri hanno ribaltato una gara complicata, segnata dal gol di tacco di Ekhator. Il pareggio di Anguissa — nato da un lancio lungo di Milinkovic-Savic — e il successivo sorpasso hanno mostrato un Napoli più maturo e cinico. Ma la vera scintilla è arrivata dalla nuova coppia offensiva: De Bruyne e Højlund.
Il belga ha ritrovato subito la connessione con il giovane danese, che ricorda Haaland per movimenti e fame. Il gol annullato per fuorigioco non cancella la sensazione che Conte abbia individuato la chiave del suo attacco. Il Napoli non gioca per incantare, ma per vincere, con pragmatismo e forza fisica.
La Roma di Gasperini sorprende: meno spettacolo, più concretezza
Sull’altra sponda, Gasperini ha trasformato la Roma in una squadra solida e letale. Due soli gol subiti in sei giornate, miglior difesa del campionato e un atteggiamento pragmatico che paga. Il tecnico piemontese ha aggiunto realismo al suo giochismo: meno effetti speciali, più risultati. Quindici punti in sei gare, quattro vittorie di misura e una crescita costante.
Roma-Inter del 18 ottobre sarà un test rivelatore: capiremo se il nuovo dominio del Centro-Sud è un fuoco di stagione o l’inizio di una rivoluzione strutturale nel calcio italiano.
Fonte: Gazzetta






