Napoli, De Laurentiis rilancia: un nuovo stadio nella Zes per far volare il club anche sul piano immobiliare

Aurelio De Laurentiis guarda oltre il campo da gioco e punta a un progetto che potrebbe cambiare il volto del Napoli non solo dal punto di vista sportivo, ma anche economico e urbanistico. Il presidente azzurro si prepara a una mossa decisiva: costruire un secondo impianto cittadino attraverso la Zes (Zona Economica Speciale), uno strumento pensato per favorire investimenti e semplificare le procedure burocratiche.

Il piano: area abbandonata vicino al Centro Direzionale

Il terreno individuato si trova in una zona dismessa adiacente al Centro Direzionale, non lontano dal nodo ferroviario e dall’aeroporto. Si tratta di un’area già urbanisticamente definita, un tempo destinata a ospitare un nuovo polo commerciale (il Cis), che oggi potrebbe rinascere grazie all’ambiziosa visione del club azzurro.

Zes: corsia preferenziale per il progetto

Guidata da Giosy Romano, la Zes offre vantaggi significativi: semplificazioni procedurali e autorizzative all’interno del perimetro designato. Sebbene non sia un’autorità indipendente in grado di dare direttamente il via libera, rappresenta comunque una corsia preferenziale legale per cercare di accelerare un progetto di questa portata.

C’è un fondo americano pronto a investire

Dietro le quinte, un fondo statunitense si sarebbe già mostrato interessato a rendere il progetto “bancabile”, cioè finanziabile attraverso canali certi e sostenibili. Un segnale che conferma la serietà dell’operazione, che non sarebbe un semplice sogno presidenziale ma una concreta opportunità di sviluppo urbano e sportivo.

Dal campo al mattone: la visione di De Laurentiis per il Napoli

Per un club che negli anni ha dimostrato di saper vincere sul campo, manca ancora un tassello fondamentale: l’infrastruttura proprietaria, quella che consentirebbe al Napoli di avere un valore immobiliare stimato in miliardi di euro. Un asset decisivo per il futuro economico della società, per attrarre investitori, e per diventare competitivo anche nella dimensione internazionale del calcio moderno.