Non c’è traguardo che si raggiunga senza sudore, determinazione e investimenti. Nel calcio d’élite, la distanza economica tra le superpotenze europee e i club italiani resta ampia, e chi vuole competere ai massimi livelli deve necessariamente colmare quel divario. È la strada scelta dal Napoli, che dopo lo scudetto ha deciso di alzare l’asticella e rilanciare con forza anche in Europa. Il risultato è un monte ingaggi che ha registrato un’impennata significativa: dai 92 milioni della scorsa stagione ai quasi 135 milioni attuali, un aumento del 40%.
Investimenti per crescere e restare competitivi
Il club di Aurelio De Laurentiis ha puntato su una politica di investimenti mirata per mettere Antonio Conte nelle condizioni ideali per difendere il titolo e spingersi fino alle fasi avanzate di Champions League. L’arrivo di Kevin De Bruyne, con i suoi 5,5 milioni di euro netti più bonus, e degli altri rinforzi estivi ha portato la squadra partenopea a essere, oggi, seconda solo all’Inter nella classifica dei club con la massa salariale più alta della Serie A.
Il giocatore più pagato in rosa resta Romelu Lukaku, con 6 milioni netti, cifra resa più sostenibile grazie ai benefici fiscali del Decreto Crescita. Tuttavia, al lordo, l’investimento più oneroso per il Napoli è proprio quello per De Bruyne. Sul podio degli stipendi azzurri sale anche Rasmus Hojlund, che percepisce 4 milioni netti a stagione: una cifra importante per un giovane di prospettiva su cui Conte punta moltissimo.
Serie A, tra chi spende e chi risparmia
Se a Napoli i conti crescono in nome dell’ambizione, nel resto della Serie A la tendenza non è uniforme. La Juventus, ad esempio, avrebbe voluto mantenere stabile la spesa, ma la permanenza di Dusan Vlahovic – con i suoi 12 milioni netti – ha reso impossibile ogni taglio. L’attaccante serbo è oggi il calciatore più pagato d’Italia, seguito da Lautaro Martinez (9 milioni) e Paulo Dybala (8).
Anche la Roma ha incrementato il monte ingaggi con l’arrivo di Gian Piero Gasperini, superando quota 100 milioni complessivi, mentre l’Inter – pur riducendo lievemente le spese – resta la società con i salari più alti.
Il Milan taglia, il Napoli sogna in grande
Il Milan, invece, è riuscito a scendere sotto i 100 milioni grazie agli addii di Bennacer e Adli, confermando Rafael Leao come il più pagato a 5,5 milioni (con decreto crescita).
Nel frattempo, il Napoli guarda avanti: più investimenti, più responsabilità, ma anche più sogni europei. Dopo lo scudetto, l’obiettivo ora è chiaro — ridurre il divario con le big d’Europa e rendere stabile la propria presenza tra le grandi del calcio continentale.
Fonte: Gazzetta






