Rientri pesanti per un Napoli in cerca di riscatto
Dopo il tonfo di Eindhoven, il Napoli prova a rialzarsi. Le buone notizie arrivano dall’infermeria: Rasmus Højlund e Amir Rrahmani sono i nomi più attesi in vista del big match contro l’Inter. Due pedine fondamentali, una in attacco e una in difesa, per una squadra che ha perso certezze e solidità nelle ultime settimane.
Il danese, fermato da un affaticamento muscolare, ha saltato le sfide contro Torino e PSV ma è vicino al rientro. La sua presenza al Maradona sabato è più probabile rispetto a quella di Rrahmani, ancora alle prese con lavoro differenziato. Il ritorno di Højlund rappresenterebbe un’iniezione di fiducia per tutto il gruppo, a caccia di equilibrio e gol dopo un periodo di smarrimento tecnico e mentale.
L’importanza del bomber: profondità e gol che mancano
Senza Højlund, il Napoli si è inceppato in attacco. L’alternativa, Lorenzo Lucca, non ha convinto: prestazioni opache e l’espulsione di Eindhoven hanno riacceso le critiche.
Il ritorno del numero 19 può cambiare volto alla squadra. Con sei gol nelle ultime quattro partite giocate tra club e nazionale (Sporting Lisbona, Genoa, Bielorussia e Grecia), Højlund offre attacco alla profondità, fisicità e sponde utili per innescare esterni e centrocampisti. È il tipo di giocatore che aiuta Conte a verticalizzare e a rendere più fluido il gioco offensivo.
La partita contro l’Inter diventa così uno spartiacque della stagione: senza un riferimento come Højlund, il Napoli ha mostrato limiti nella costruzione e nella finalizzazione. Il suo rientro, anche solo per una parte di gara, potrebbe rimettere in moto il motore d’attacco.
Rrahmani, un’assenza che pesa come un macigno
Diversa la situazione per Amir Rrahmani. Il kosovaro è fuori da otto partite, e il dato è impietoso: 16 gol subiti dal Napoli nel periodo della sua assenza. La retroguardia azzurra ha perso stabilità e leadership, e la prova disastrosa contro il PSV lo ha confermato.
La coppia Beukema-Buongiorno è apparsa in affanno, poco sincronizzata e fragile nei duelli. Conte valuta se confermarla o affidarsi a Juan Jesus, per ritrovare un minimo di equilibrio in vista della sfida contro i nerazzurri di Chivu.
Rrahmani continua a lavorare a parte a Castel Volturno: dopo la panchina con il Pisa sembrava pronto, ma un nuovo problema muscolare ha rallentato tutto. Il suo obiettivo realistico diventa il rientro contro il Lecce, nel turno infrasettimanale.
Portiere, altro dubbio per Conte
Non solo difensori: Conte riflette anche sul portiere. Dopo il disastro difensivo di Eindhoven, Meret scalpita per riconquistare la maglia da titolare. L’allenatore valuta se concedergli una nuova chance, vista la fragilità mostrata nelle ultime gare da chi lo ha sostituito.
La scelta tra esperienza e rinnovata fiducia sarà cruciale per ricostruire un reparto in crisi d’identità.
Caso Noa Lang: le parole che pesano
A complicare il momento, anche il caso Noa Lang. L’esterno olandese, rimasto ai margini nelle ultime uscite, ha rilasciato dichiarazioni polemiche a Ziggo Sport:
«Non ho altra scelta: ho firmato un contratto qui e devo accettare la situazione. Ho parlato una volta con Conte, ma ora pensiamo alla partita».
Frasi che alimentano la sensazione di un rapporto freddo con l’allenatore e di uno spogliatoio ancora in cerca di equilibrio. Conte dovrà gestire la situazione con fermezza, evitando che malumori individuali minino la concentrazione di gruppo in un momento tanto delicato.
Inter-Napoli, la partita della verità
Sabato al Maradona arriva un’Inter in piena fiducia, con entusiasmo e risultati dalla sua. Per il Napoli, invece, si tratta di una prova di orgoglio e maturità: la squadra deve reagire, ritrovare la compattezza e dare un segnale ai tifosi.
Conte sa che non può permettersi altri passi falsi. Il rientro di Højlund può essere il primo passo verso la rinascita, ma servirà anche testa, disciplina e unità per trasformare la crisi in un punto di ripartenza.
Fonte: Repubblica






