Henrikh Mkhitaryan, centrocampista dell’Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Gazzetta dello Sport in occasione di Roma-Inter.
Il giocatore armeno ha suonato la carica in vista del big match, richiamando la squadra a impegno quotidiano, disciplina e spirito di sacrificio come leve per puntare ai massimi traguardi stagionali.
Henrikh Mkhitaryan su lavoro e sacrificio per l’Inter
Ecco quanto dichiarato da Henrikh Mkhitaryan: “La favorita per lo scudetto? È solo un gioco psicologico tra le squadre per togliere o mettere la pressione. Alla fine, tutti vogliono e possono vincere lo scudetto. Guardate la classifica: dopo 6 giornate ci sono 5-6 squadre lì in alto, qualcuna vuole per caso tirarsi fuori? Il Napoli lo ha vinto l’anno scorso, ma non possiamo negare di essere tra i favoriti pure noi: non sarà facile, ma daremo tutto per riprenderci il tricolore.
Le trasferte di Roma e Napoli possono dirci chi siamo? No, due partite non bastano. Come non erano indicative le due sconfitte precedenti. È un percorso, posso solo dire che ci stiamo preparando per raccogliere i frutti. La crescita è evidente, non manca molto per completare il puzzle: solo piccoli dettagli da sistemare per fare definitivamente clic. Ma una squadra, come un giocatore, vivrà sempre qualche momento di basso e non solo alti. L’importante è restare uniti, come gruppo e come individui.
Abbiamo più voglia di rivalsa in Champions o per un nuovo scudetto? Gli eventi negativi della vita non devono abbattere, ma rendere più forti. Bisogna pensare positivo, lavorare di più, migliorarsi. Ad esempio, nessuno deve credere in partenza che non avremo più la possibilità di giocarci una finale di Champions. Al contrario, devi volerci riprovare, avere più fame.
Quando dissi ingiocabili lo scorso anno? A volte ci sentivamo troppo forti ed è stato un problema evidente, abbiamo perso punti perché, inconsciamente, pensavamo forse che ce l’avremmo fatta comunque. Anche su questo stiamo lavorando tutti insieme grazie all’allenatore: vogliamo evitare di cadere ancora in quell’errore. Però, resto dell’idea che, se ci alleniamo bene e ci sacrifichiamo, allora per l’Inter tutto diventa davvero possibile. Non è arroganza, ma voglia”.







