Mercato Napoli, gli azzurri ci hanno provato per Neymar: il retroscena
La Gazzetta dello Sport ha rilanciato un vero e proprio retroscena sul mercato del Napoli.
Gazzetta: “I sogni muoiono all’alba ma, sistematicamente, al tramonto si rigenerano: e per tre mesi — nell’idea abbagliante di un Napoli illuminato dalle stelle, in questo calcio ora rock e ora pop ma comunque vincente — il brasiliano del Santos, Neymar da Silva Santos Júnior, affettuosamente O’ Ney, è diventato la cometa da inseguire in notti in bianco. La pazza idea nasce verso gennaio, galleggia nell’universo napoletano fino a maggio e si spegne all’imbrunire della festa scudetto, durante il primo autentico summit sul futuro, quando i Fab Four erano già stati costruiti magicamente e l’eventuale allestimento dei Fab Five avrebbe finito per alimentare «problemi d’equilibrio». Il calcio è organizzazione: si può anche provare a essere «lunari» con i campioni, ma serve una straordinaria ampiezza d’organico che non generi scompensi. La sera in cui Giovanni Manna, il diesse del Napoli, pensò a Neymar, Kevin De Bruyne non era ancora una tentazione sospesa nel cielo di Napoli; e quando poi fu necessario decidere, e dunque agire, avendo KDB, diventò naturale perdersi in qualche ora di riflessioni e rassegnarsi.
Fascino. E comunque, per un attimo, è stato bello ragionare intorno a O’ Ney, immaginarlo nello stadio del Re del calcio, fantasticare sull’effetto travolgente che un fenomeno del genere — anche a 33 anni, compiuti a febbraio — avrebbe scatenato; sulla natura gioiosa dei suoi dribbling e dei suoi scatti, poi regalati al Santos, la squadra del cuore. Napoli e Neymar sono stati molto più di una semplice fascinazione: hanno occupato un tempo abbastanza lungo, in un pensatoio in cui De Laurentiis, Manna e Conte hanno provato a trovare una collocazione per O’ Ney. Ma, tra passeggiate interminabili e chiacchierate oceaniche, a un certo punto ha prevalso la ragion di Stato della saggezza, lasciando che quella squadra — nella quale intanto era stata inserita la lampada di un Genio, De Bruyne — splendesse attraverso meccanismi naturali, svicolando dal pericolo di prevedibili contraccolpi tattici. Però è stato bello, per un po’, vagare come galácticos 3.0”.







