Lo scozzese che non esce mai
Nel Napoli di Antonio Conte, ogni pedina può ruotare, ma una sembra incastonata inamovibile nello scacchiere tattico: Scott McTominay. È lui, il “McVP”, come lo chiamano ormai a Napoli, l’uomo su cui il tecnico costruisce la propria identità di gioco. Nella scorsa stagione è stato l’MVP assoluto della Serie A, simbolo di forza, continuità e concretezza. Oggi, nonostante un avvio meno brillante rispetto al passato, resta il giocatore più utilizzato della rosa.
Conte lo schiera sempre, senza esitazioni. In otto partite ufficiali tra Serie A e Champions League, McTominay ha totalizzato 681 minuti su 720: praticamente sempre in campo. Un dato impressionante, superiore persino a quello di Anguissa (643 minuti), altro perno del centrocampo azzurro. In un calcio fatto di rotazioni continue, lo scozzese rappresenta l’eccezione alla regola.
Un leader silenzioso e tatticamente prezioso
Non è un caso che Antonio Conte, dopo la vittoria con il Genoa, lo abbia definito “un centrocampista con caratteristiche particolari, indispensabile nel nostro sistema”. McTominay, infatti, non è solo un equilibratore tattico: è un incursore, un giocatore capace di riempire l’area avversaria come un attaccante aggiunto.
Basta guardare il secondo gol contro il Genoa, dove si è inserito tra i centrali difensivi con un tempismo perfetto, o l’intervento decisivo che ha portato al tiro di Anguissa, poi trasformato in rete. È la perfetta incarnazione del calcio contiano: aggressività, verticalità, sacrificio.
La convivenza con De Bruyne
Molto si è detto sulla sua coesistenza con Kevin De Bruyne, l’altra stella del centrocampo azzurro. In realtà, i numeri raccontano un equilibrio sottile ma efficace. Se il belga detta i tempi e illumina la manovra, McTominay lavora nell’ombra, recuperando palloni e attaccando gli spazi che De Bruyne crea. È una sinergia che Conte sta raffinando giornata dopo giornata, e che può rendere il Napoli una macchina quasi perfetta.
Nonostante qualche prova sottotono rispetto alla passata stagione, lo scozzese resta una certezza assoluta. Niente turnover, niente riposo, solo lavoro e continuità. E mentre Hojlund si prende la scena davanti, McTominay rimane il motore silenzioso che tiene accesa la macchina azzurra.
Conte lo sa: per vincere servono i fuoriclasse, ma anche chi trasforma l’ordinario in straordinario. E nel Napoli, questo ruolo appartiene ormai solo a uno: Scott McTominay.
Fonte: Il Mattino






