Stop ai pellegrinaggi calcistici nel cuore dei Quartieri Spagnoli
Napoli, Largo Maradona – il piazzale ai piedi del celebre murale di Diego Armando Maradona in via Emanuele De Deo – è rimasto chiuso nel weekend, lasciando a bocca asciutta migliaia di turisti accorsi per rendere omaggio al Pibe de Oro. Una scena insolita per i Quartieri Spagnoli, dove ogni domenica il flusso di visitatori è ininterrotto. La chiusura, decisa dai gestori dell’area, è l’effetto di un braccio di ferro con il Comune e segue un’operazione congiunta di Polizia Municipale e Polizia di Stato che, nei giorni scorsi, ha rilevato irregolarità nelle autorizzazioni commerciali, elevando multe e accertando che Largo Maradona è un’area privata dal 2021.
Dietro i teloni azzurri che ora coprono lo slargo, simbolo mondiale del culto maradoniano, c’è la delusione dei fan e dei curiosi. Tra loro anche la signora Luisa, arrivata dal Sudamerica “per ringraziare Maradona”, che ha raccontato con amarezza di non essere riuscita neppure a scorgere il volto del suo idolo dipinto sul muro. Un’istantanea che riassume il malcontento di tanti pellegrini calcistici: solo nel 2023, secondo le stime, oltre 6 milioni di persone hanno visitato Largo Maradona, numeri che avvicinano il sito ai flussi turistici di Pompei.
Scontro tra regole e simbolo popolare
Alla base della chiusura c’è una disputa amministrativa tutt’altro che banale. Le attività che animano il piazzale sono registrate come “ambulanti itineranti”, ma di fatto operano in modo stabile. Per ottenere la licenza “in sede fissa”, necessaria per riaprire, servono nuove autorizzazioni comunali e una regolarizzazione del suolo, oggi di proprietà privata. Un passaggio che, spiegano da Palazzo San Giacomo, richiede tempi tecnici e documenti precisi.
Dopo il blitz del 13 ottobre, le forze dell’ordine hanno inoltre avviato indagini sulla “destinazione d’uso” dell’area: se Largo Maradona è di fatto un luogo di commercio, deve sottostare alle norme previste per le aree mercatali, molto più rigide. Tuttavia, i gestori non intendono riaprire il cancello finché non riceveranno la garanzia scritta di poter riprendere l’attività di vendita di gadget e prodotti tipici. “Vogliamo solo tornare a lavorare come prima, nel rispetto della memoria di Diego”, affermano.
Oggi il vertice a Palazzo San Giacomo
L’incontro decisivo è previsto per questa mattina presso il Comune di Napoli. Al tavolo siedono i gestori di Largo Maradona, gli assessori comunali Edoardo Cosenza (Mobilità) e Teresa Armato (Attività Produttive), il direttore generale Pasquale Granata, il presidente di Aicast Antonino Della Notte e quello della Camera di Commercio, Ciro Fiola.
Proprio Fiola, già nei giorni successivi al blitz, aveva lanciato un appello per sbloccare rapidamente la situazione: “Per ottenere la licenza fissa – ha spiegato – i titolari dovrebbero concedere il suolo al Comune, come accade in altre zone della città”. Una soluzione che però non convince del tutto i gestori, preoccupati di perdere autonomia e controllo sul sito.
Un simbolo a rischio tra regole e identità
Largo Maradona, negli ultimi cinque anni, è diventato più di un luogo turistico: è un santuario laico, un punto di ritrovo per napoletani e stranieri, un microcosmo economico che ha rilanciato i vicoli dei Quartieri Spagnoli. La sua chiusura improvvisa non è solo una questione burocratica, ma un colpo al cuore dell’identità cittadina.
In attesa dell’esito del vertice, i turisti continuano ad arrivare. Alcuni si accontentano di una foto scattata dalla cima di via De Deo, altri sperano che il cancello azzurro si riapra presto. Tutti, però, condividono lo stesso sentimento: la nostalgia di un luogo che, per milioni di persone, rappresenta la vera “tomba” di D10s e l’anima popolare di Napoli.
Fonte: Mattino
Largo Maradona: arriva anche il comunicato stampa
COMUNICATO STAMPA
Quartieri Spagnoli – Napoli
INIZIATO IL TAVOLO ISTITUZIONALE PER RISOLVERE IL “CAOS BUROCRATICO” DI LARGO MARADONA E VALORIZZARE IL CUORE TURISTICO, SOCIALE ED ECONOMICO DELLA CITTÀ
PISANI :chiediamo legalità e regola per i quartieri spagnoli ma la politica non pensi di poter fara soliti giochini e sfruttare e male Maradona
È ufficialmente iniziato ed è attualmente in corso il tavolo istituzionale richiesto con forza dall’Avv. Angelo Pisani, in rappresentanza dei commercianti, operatori e cittadini dei Quartieri Spagnoli, per affrontare e risolvere una volta per tutte il problema burocratico che da troppo tempo condiziona la gestione e lo sviluppo di Largo Maradona, luogo simbolo di Napoli e fulcro dell’indotto turistico, economico e sociale della città, sviluppatosi magicamente grazie a Maradona ed alle iniziative e sacrifici degli abitanti dei vicoli azzurri .
Il Comune di Napoli ha accolto l’appello e ha riunito stamane intorno al tavolo tecnico gli assessori e i dirigenti competenti per discutere soluzioni concrete e immediate. Obiettivo comune: come richiesto dall Avv Pisani per poter far rispettare legalità ed accogliere i turisti dare finalmente regole chiare e stabili senza permessi provvisori o da ambulanti, valorizzare un sito unico al mondo e trasformare questa “piazza sacra” dedicata a Diego Armando Maradona in un infrenabile motore di sviluppo continuo e sostenibile per l’intera città.
Già prima dell’incontro, l’Avv. Angelo Pisani, chiedendo evitarsi i soliti giochini della bassa politica soprattutto per mettere il cappello su Maradona che aiutava i poveri ma detestava le speculazioni , ha ribadito con decisione la necessità di superare l’attuale sistema precario e frammentario, chiedendo che il Comune approvi una delibera chiara e definitiva che consenta:
• La valorizzazione ed organizzazione sicura dei quartieri spagnoli , la vendita continuativa e non più solo ambulante o a fasce orarie, per garantire un’offerta adeguata alla costante affluenza turistica;
• Il pieno rispetto delle norme e della legalità, previe regole certe e controlli efficaci;
• La valorizzazione del territorio e delle sue attività, affinché questo luogo magico diventi un esempio di sviluppo turistico, economico e sociale organizzato e sicuro.
«I turisti – ha dichiarato l’Avv. Pisani – non possono essere trattati come macchinette a orario. Chi visita questo luogo sacro dedicato a Maradona lo fa con passione, emozione e rispetto, e ha diritto a servizi degni del nome e della storia di Napoli. Abbiamo sempre rispettato le regole, ma quando le regole mancano, nasce il caos. Per questo chiediamo al Comune di stabilirle subito, per il bene di tutti».
L’incontro segna un primo, fondamentale passo verso un nuovo modello di gestione e valorizzazione di Largo Maradona, che non è solo un punto di riferimento per i tifosi, ma anche un simbolo identitario, culturale e spirituale della città di Napoli e del suo popolo.
Il tavolo istituzionale nonostante difficoltà porterà all’approvazione delle prime misure operative, con l’obiettivo condiviso di trasformare questo straordinario patrimonio urbano in un volano stabile di legalità, sviluppo e accoglienza.






