Il Maradona verso il tutto esaurito
Possibile, anzi possibilissimo. Il Maradona si prepara a una settimana di fuoco: oggi contro il Como e martedì con l’Eintracht Francoforte in Champions.
Nonostante orari poco comodi — soprattutto quello europeo delle 18.45 — lo stadio va verso un doppio pienone.
Per la sfida con la squadra di Fabregas, ieri restavano solo pochi posti sparsi in ogni settore. Su TicketOne la dicitura era chiara: “ultimi posti”.
Un quasi sold out che consolida la media stagionale a 51.252 spettatori, leggermente superiore alla scorsa stagione, quella del quarto scudetto.
Per la Champions, invece, il tutto esaurito è ancora in costruzione: restano disponibilità nei Distinti inferiori, Posillipo, Premium e curve basse, ma i settori superiori sono già esauriti.
Un dato comunque da grande piazza europea, a conferma che il legame tra Napoli e il suo popolo resta indissolubile.
Il fattore Maradona
Il Maradona è tornato a essere un’arma decisiva.
Cinque partite interne tra Serie A e Champions, cinque vittorie.
Il tifo accompagna la squadra in ogni momento, con un entusiasmo amplificato dallo spirito combattivo di Conte.
Le presenze restano tra le più alte d’Italia: solo Inter, Milan e Roma registrano numeri superiori, ma con stadi più grandi e un tasso di riempimento inferiore.
Oggi e martedì il Maradona sarà ancora una volta la casa del coraggio e dell’identità azzurra, prima della trasferta di Bologna e della sosta per le nazionali.
Anguissa, l’anima del Napoli
Con il volto fiero, le trecce da guerriero e la corsa che incide l’erba, Frank “Zambo” Anguissa è il simbolo del Napoli che unisce muscoli e cuore.
Ogni sua falcata scuote l’aria, ogni suo recupero trasmette energia ai compagni.
È un giocatore che riempie il campo e l’anima del tifo partenopeo.
Arrivato quattro anni fa dal Fulham, dopo aver girovagato tra Marsiglia e Spagna, si è subito imposto come equilibratore del centrocampo.
Nel primo Napoli di Spalletti fu il motore silenzioso. Poi, con Conte, è diventato una forza esplosiva, capace di segnare e guidare le transizioni.
Il suo gol all’Inter, con cinquanta metri di progressione e tre avversari saltati, è già un manifesto: Anguissa non è solo muscolo, ma istinto e intelligenza.
Morde e riparte, si inserisce da lontano, colpisce di testa, cambia lato come un’ala e si fa trovare pronto in area.
Il giocatore totale
Con quattro gol stagionali — due consecutivi tra Inter e Lecce, più quelli contro Genoa e Cagliari — Zambo è diventato un centrocampista totale.
Ha conservato la sobrietà del suo ruolo, ma con una continuità offensiva nuova, più matura.
Elegante, concreto, mai arrogante: Anguissa sorprende senza umiliare, domina senza strafare.
Fuori dal campo è un uomo semplice: casa a Posillipo, una famiglia unita, tre figli — “i miei pilastri” — e la moglie Patricia.
Sereno, alla soglia dei trent’anni, vive il calcio come vocazione e responsabilità.
Il simbolo del legame azzurro
Anguissa rappresenta il ponte tra la passione dei tifosi e la mentalità di Conte.
Quando accelera, il Napoli sale di ritmo.
Quando segna, lo fa a nome di tutti.
Il suo modo di giocare racconta la forza silenziosa del gruppo, la consapevolezza che ogni vittoria nasce dal sacrificio.
E così, mentre il Maradona torna a riempirsi, Anguissa incarna il cuore del Napoli: una squadra che non smette di credere, di correre e di emozionare.






