Billy Gilmour ha aspettato con pazienza il suo momento e ora, complice l’assenza di Lobotka, è pronto a prendersi la scena. Il primo gol con un club lo ha trovato solo a 24 anni, ma l’importanza di Gilmour non si misura con le reti. È un giocatore di equilibrio, di visione, di sostanza. Eppure, segnare contro il Pisa gli ha dato una spinta nuova, la consapevolezza di poter essere decisivo anche nell’ultimo terzo di campo.
Antonio Conte lo aveva voluto fortemente già un anno fa e oggi, nel pieno di una stagione che entra nel vivo, Gilmour può diventare una delle chiavi del centrocampo azzurro. Lo scozzese, descritto come “il non-fantastico che vuole diventare uno dei Fantastici Quattro”, rappresenta l’alternativa di lusso capace di far rifiatare i titolari senza far rimpiangere nessuno.
Un centrocampista moderno, formato Premier
Non bisogna confondere Gilmour con l’alter ego di Lobotka. I due hanno caratteristiche differenti: lo slovacco è un regista di possesso, lo scozzese un costruttore più verticale, cresciuto nella Premier League e abituato a ritmi intensi e linee di passaggio aggressive.
Gilmour si distingue per solidità e precisione. I numeri lo confermano: 1,3 tackle e 1,3 intercetti a partita, 1,7 duelli aerei vinti in media e soprattutto il 91,7% dei passaggi riusciti. Un dato che racconta di un giocatore affidabile, intelligente, capace di far girare la squadra senza errori.
Quando parte titolare, il Napoli quasi non perde mai: su 16 presenze dal primo minuto, solo una sconfitta, contro l’Atalanta al Maradona.
La fiducia di Conte e la spinta della nazionale
Conte lo conosce bene e lo apprezza per la disciplina tattica e la disponibilità al sacrificio. Gilmour non ruba la scena, ma la rende possibile. È un giocatore “di sistema”, e proprio per questo l’allenatore lo considera fondamentale in un momento delicato della stagione, con sette partite in 22 giorni.
Anche la nazionale scozzese gli ha dato nuova energia: titolare e vincente contro la Bielorussia, ha ritrovato fiducia e ritmo. Nel post partita, dopo la rete del compagno Scott, Gilmour lo ha abbracciato ripetendo più volte “Finalmente!”, un gesto che racconta la sua fame di squadra, la stessa che vuole portare nel Napoli.
E, nonostante la concorrenza, Gilmour resta uno dei pochi azzurri ad aver già vinto una Champions League, insieme a De Bruyne. Un segnale di esperienza che pesa in uno spogliatoio ambizioso, pronto a sognare in grande.
Gilmour e Conte, una coppia in missione
Il tempo degli apprendimenti è finito: ora Gilmour è pronto a essere protagonista. Napoli ha bisogno della sua intelligenza tattica, della sua verticalità e della calma che lo distingue.
Conte lo sa e lo aspetta al varco: questo è il momento di Billy, l’allievo che può prendersi il posto del maestro.
Fonte: Mattino






