Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, è tornato a parlare con decisione del progetto che porterà la partita Milan-Como fino in Australia. Un evento destinato a entrare nella storia del calcio italiano, ma che ha sollevato non poche polemiche tra tifosi e addetti ai lavori.
A margine dell’assemblea di Lega tenutasi allo stadio Olimpico, De Siervo ha voluto chiarire le ragioni alla base di questa scelta, invitando il pubblico a guardare oltre la distanza geografica: “Il Tour de France è partito da Firenze, il Giro d’Italia parte stabilmente dall’estero. Questo lo si fa per rinforzare il prodotto, non per indebolirlo”.
Per il numero uno della Serie A, portare una gara ufficiale all’estero non rappresenta un tradimento della tradizione, ma un investimento strategico sul futuro del movimento calcistico nazionale.
De Siervo: “Seguire il modello NBA e NFL per far crescere la Serie A”
Nel suo intervento, De Siervo ha ribadito che il calcio italiano deve aprirsi a una dimensione globale, proprio come fanno da anni le grandi leghe americane: “La NFL o la NBA giocano diverse partite all’estero. Questo nel rispetto dei tifosi, che soffrono per la distanza, ma che in realtà sono a livello globale”.
L’obiettivo è chiaro: ampliare il pubblico della Serie A, rendendola un marchio riconosciuto nel mondo e attraente per sponsor e investitori internazionali. Il dirigente ha spiegato che la UEFA, pur dichiarandosi contraria all’iniziativa, ha riconosciuto l’eccezionalità dell’evento, accettandolo come un caso unico.
“Mi auguro che i tifosi capiscano che questi piccoli sacrifici portano vantaggi sul medio-lungo periodo – ha aggiunto –. Se il calcio non intraprende in maniera misurata e con delle rotazioni questa strada, rischia di perdere posizioni rispetto ad altri sport.”
Le parole di De Siervo delineano una visione chiara: non esportare il calcio italiano significherebbe restare indietro in un contesto sportivo sempre più globale.

De Siervo: “Restiamo a 20 squadre, il format attuale funziona”
Nel corso dell’incontro, De Siervo ha affrontato anche il tema del possibile ritorno a una Serie A a 18 squadre, una proposta che continua a dividere club e istituzioni. L’amministratore delegato è stato netto: “Per le tre grandi leghe – inglese, spagnola e italiana – l’idea di restare a 20 squadre ci convince. Ridurre significherebbe perdere circa il 20% di eventi sportivi e una parte importante della rappresentatività territoriale”.
Il rischio, secondo De Siervo, sarebbe quello di comprimere ulteriormente i campionati nazionali, spingendo troppo sull’asse delle competizioni europee. “Abbiamo avuto il merito di portare squadre italiane fino alle finali internazionali negli ultimi anni, ma non possiamo contare solo su questo. Il nostro calcio deve restare forte e attrattivo anche dentro i confini.”





