Il verdetto che gela il Napoli
Non si è mai pronti per le notizie peggiori, e all’alba di questo nuovo giorno Kevin De Bruyne ha dovuto affrontare la realtà più amara. Dopo le prime sensazioni negative avute sabato sera, il verdetto medico ha confermato i peggiori timori: “Lesione di alto grado del bicipite femorale della coscia destra”. Gli esami strumentali al Pineta Grande Hospital hanno certificato uno strappo serio, che costringerà il campione belga a un lungo stop.
De Bruyne, consapevole della gravità dell’infortunio, ha reagito con lucidità e determinazione: dopo un confronto con lo staff medico azzurro e una lunga telefonata con i suoi specialisti in Belgio, ha deciso di sottoporsi immediatamente all’intervento chirurgico ad Anversa. L’obiettivo? Tornare in campo entro tre mesi, anche se i tempi stimati oscillano tra i tre e i quattro.
La maledizione continua
Sembra quasi una maledizione quella che si è abbattuta sul Napoli, e sul suo centrocampo in particolare. Il 2025 di De Bruyne finisce al minuto 33 di Napoli-Inter, proprio dopo il rigore dell’1-0. Un destino crudele che riporta alla memoria il precedente del 2023, quando il fuoriclasse aveva già affrontato un’operazione simile.
In questa occasione, De Bruyne ha scelto la via dell’intervento chirurgico, a differenza di Romelu Lukaku, che per un infortunio analogo optò per la terapia conservativa. È una decisione che conferma la sua volontà di risolvere definitivamente il problema e tornare al massimo livello, anche a costo di una lunga riabilitazione.
Ma per il Napoli è un colpo durissimo: l’uomo simbolo della rinascita azzurra, autore di 4 gol e 2 assist, sarà fuori almeno fino a fine febbraio. E con lui se ne va una buona parte della creatività e del carisma del centrocampo.
L’emergenza muscolare nel Napoli
L’infortunio di De Bruyne è solo l’ultimo episodio di una lunga serie che preoccupa lo staff tecnico. Da agosto in poi, il Napoli ha dovuto fare i conti con un numero insolito di problemi muscolari. Lukaku ha aperto la lista, seguito da Buongiorno, Lobotka, Rrahmani e Hojlund, tutti alle prese con stop più o meno lunghi.
Il caso più emblematico resta quello di Lobotka, costretto a saltare numerose gare e ancora in dubbio per le prossime sfide. Anche Rrahmani è appena tornato disponibile dopo nove partite d’assenza, mentre Hojlund punta a rientrare contro il Como. Una situazione che impone riflessioni sul carico di lavoro e sulla gestione atletica, poiché la fragilità muscolare sembra diventata un fattore ricorrente.
Il colpo al cuore di Conte e del Napoli
La perdita di De Bruyne rappresenta molto più di un semplice infortunio: è uno schiaffo emotivo per Antonio Conte e per un gruppo che aveva appena ritrovato fiducia dopo le ultime prove convincenti. Il talento belga non è soltanto un fuoriclasse tecnico, ma il vero leader dello spogliatoio, un punto di riferimento carismatico e tattico.
Senza di lui, il Napoli dovrà reinventarsi, trovando nuove soluzioni e nuovi equilibri in mezzo al campo. La sfida è aperta, ma l’assenza di una stella così luminosa rischia di lasciare un vuoto difficile da colmare.
Fonte: Gazzetta






