Il tecnico rumeno ha messo in guardia sul valore dell’impegno al Maradona: serviranno attenzione, letture corrette e grande intensità per fronteggiare un Napoli capace di alzare ritmo e pressione davanti al proprio pubblico.
Cristian Chivu sui rischi della trasferta a Napoli
Ecco quanto dichiarato da Cristian Chivu: “Non si possono fare paragoni con l’anno scorso ma bisogna guardare quello che è accaduto. Una squadra ha vinto il campionato e l’altra no. La rivalità c’è, il Napoli è una realtà importante in Italia e non solo. Ha vinto 2 scudetti in 3 anni, è una partita dove due squadre vorranno imporsi.
Quello che è accaduto al Napoli conta poco, affrontiamo i campioni d’Italia da vicecampioni d’Italia. Sarà una partita combattuta, entrambe vorranno dire la loro, le motivazioni sono altissime.
Ho dato il giorno di riposo? Devo giustificare il giorno di riposo? Per me è normale, il miglior allenamento è il giorno di riposo. Hanno fatto 10 giorni di ritiro in Nazionale, siamo tornati alle 5 del mattino da Roma, abbiamo dormito in Belgio non potendo rientrare subito. Non hanno visto le famiglie, mi sembrava giusto staccare un po’ e farli stare con le famiglie e i loro bimbi. Mi fido della loro professionalità. Si gioca tanto, è anche difficile fare allenamenti dove preparare la partita. Il riposo era giusto.
È una partita importante, non possiamo negare l’evidenza e la realtà. Sono importanti i punti ma è presto per parlare. Ci sono tante squadre con già 2 sconfitte, quello che vale per una squadra vale anche per l’altra. Solo il Milan ha solo una sconfitta. Bisogna capire l’importanza della partita, si gioca tanto ma non tutto. Bisogna andare con convinzione, voglia e passione. L’ambiente a Napoli non è a nostro favore, bisogna essere preparati per una grande prestazione.
La preparazione diversa tra giocatore e allenatore? Tutte le partite vanno trattate allo stesso modo. Solo così puoi dare continuità. Non puoi permetterti il lusso di considerarti superiore. Se hai questo tipo di approccio, non vinci trofei e campionati. Non si vince qualcosa di importante con questo approccio. Anche perché poi arrivano quelle importanti e non sai come affrontarle. Devi avere rispetto per te stesso e per l’avversario, se cerchi sempre di essere la tua miglior versione tutto è più semplice. Io sono stato in squadre in cui era più difficile l’allenamento con i compagni che la partita. Ma non significa che non ci preparavamo nella maniera giusta.
Non cambia niente se Lautaro gioca con Bonny o Pio. Qualcuno pensa che Bonny sia simile a Thuram, Pio è Pio e non somiglia a nessuno. Ma non cambia nulla, ho 4 attaccanti generosi che lavorano per la squadra, non cambia niente e non esistono coppie o uno meglio con l’altro. Sanno stare insieme tutti, non si pestano i piedi.
Carica particolare contro il Napoli? Intende se ci sono sassolini da togliersi? Non credo. Antonio Conte è stato qua 5 anni fa. Nel frattempo con Inzaghi hanno vinto la seconda stella, hanno fatto 2 finali di Champions. Sono passati gli anni tra gioie e amarezze. Non c’è motivazione in più perché si affronta Antonio Conte. Siamo l’Inter e rispettiamo ciò che siamo. Siamo consapevoli di ciò che siamo e vogliamo essere. Vogliamo fare una grande stagione, abbiamo voglia di fare buone prestazioni per portare avanti il progetto. E’ tutto qui”.






