L’analisi del giorno dopo: Conte salva il buono e guarda avanti
Il giorno dopo, al Napoli, brucia ancora un po’.
Non tanto per il pareggio con il Como, quanto per la consapevolezza che qualcosa continua a mancare.
Antonio Conte ha però scelto di ripartire da ciò che di positivo ha visto: sabato sera, già negli spogliatoi, ha detto «bravi» ai suoi, e lo ha ripetuto anche ieri a Castel Volturno.
Il messaggio è chiaro: se continueremo a dimostrare questo spirito, sarà più facile vincere.
Domenica è stata una giornata di passaggio, più mentale che fisica: la squadra ha rivisto i video della partita, cercando di capire cosa non abbia funzionato del tutto.
Conte ha ribadito i complimenti per l’atteggiamento e per la compattezza dimostrata contro la squadra di Cesc Fàbregas, in una sfida intensa e difficile.
Ma il tempo per riflettere è poco: oggi è già vigilia e domani si gioca di nuovo, contro l’Eintracht Francoforte al Maradona, in una partita che vale moltissimo per la classifica di Champions League e per il morale.
Napoli-Eintracht, tra allarme sicurezza e scelte obbligate
Sarà una sfida doppia, dentro e fuori dal campo.
In città resta alto l’allarme per evitare che si ripetano gli scontri di tre anni fa, quando i tifosi tedeschi devastarono il centro storico.
Sul piano sportivo, invece, Conte ha bisogno di punti per rilanciare la speranza qualificazione.
Non ci saranno Billy Gilmour e Leonardo Spinazzola, entrambi infortunati contro il Como.
Ieri sono stati osservati speciali dallo staff medico: Spinazzola soffre una pubalgia fastidiosa, un problema che lo perseguita da settimane, e si è fermato al momento giusto per evitare guai peggiori.
La sensazione è che lo stop sia stato prudente, ma il terzino resterà fuori almeno per la gara europea.
In mediana rientra Lobotka, destinato a prendere il posto di Gilmour, che ieri ha avuto anche un colloquio con la Federazione scozzese per valutare la convocazione in vista della sosta.
L’esperimento di Elmas centrale, provato contro il Como, non è dispiaciuto, ma il regista slovacco offre più equilibrio.
Sulla corsia sinistra il ballottaggio è aperto tra Olivera e Gutiérrez: lo spagnolo ha ben figurato sabato, ma l’uruguaiano resta leggermente avanti nelle gerarchie.
Conte e il suo staff, nel frattempo, hanno studiato i video delle ultime uscite dell’Eintracht, soffermandosi in particolare sui problemi mostrati contro Atlético Madrid e Liverpool.
I tedeschi non sono più la squadra di tre stagioni fa e dovranno fare a meno anche della giovane stella Can Uzun, infortunato.
Ma Conte non vuole cali di tensione: guai a sottovalutare l’impegno, è sempre Europa.
Un’infermeria affollata: quindici infortuni in quattro mesi
L’altra notizia che preoccupa il Napoli è la serie infinita di infortuni.
Siamo a quota quindici stop stagionali, un dato che allarma lo staff tecnico e medico da settimane.
Gli ultimi due nomi aggiunti alla lista sono proprio Gilmour e Spinazzola, ma la sequenza è lunga e impressionante.
Tutto parte a luglio: Buongiorno fuori per un intervento, poi si fermano Politano, McTominay, Gilmour e anche Simeone.
In agosto arriva la lesione muscolare di Lukaku contro l’Olympiacos, un infortunio pesante: il belga ha già saltato tredici gare e continua il suo recupero a Castel Volturno.
A settembre tocca a Buongiorno di nuovo, poi a Rrahmani, che si infortuna in Nazionale; seguono problemi per Mazzocchi, Neres, e anche Meret.
La frattura di Contini complica la situazione dei portieri, lasciando solo Milinković-Savić disponibile.
Anche Spinazzola salta due gare in quel mese.
Ottobre diventa un film dell’orrore: stop per McTominay e Højlund a Torino, poi Lobotka e De Bruyne si fermano nella notte più dolce, quella della vittoria sull’Inter.
Infine, di nuovo Gilmour e Spinazzola.
Un copione che sembra ripetersi ogni settimana.
Conte chiede verità e sacrificio
Lo staff medico del Napoli lavora senza tregua, ma il tecnico e i suoi collaboratori hanno avviato anche una riflessione interna: capire perché si verifichino così tanti problemi muscolari, simili ma non identici.
Non ci sono anomalie nella preparazione, spiegano a Castel Volturno, ma la riduzione degli allenamenti e i ritmi ravvicinati delle partite incidono parecchio.
I numeri, in fondo, non sono così diversi da quelli degli altri club italiani ed europei.
Conte, però, ha chiesto una cosa chiara ai suoi: sincerità totale.
Chi non sta bene deve dirlo, subito.
Meglio fermarsi un giorno prima che dieci dopo.
Serve sacrificio, sì, ma “buono”, quello che aiuta la squadra, non quello che la priva dei suoi uomini migliori.
Per questo il tecnico è orientato a confermare in gran parte la squadra vista contro il Como, con pochi cambi obbligati e la speranza di arrivare alla sosta con il gruppo ancora in piedi.
Due partite – Eintracht e Bologna – per stringere i denti e portare a casa il massimo possibile.
Poi, durante la pausa, si faranno i conti.
Fonte: Mattino






