Scontro di filosofie tra Baroni e Conte: due idee di calcio, una stessa fame di vittoria
All’Olimpico Grande Torino si prepara una serata di grande intensità. Da una parte Marco Baroni, deciso a mettere in difficoltà i campioni d’Italia con un Torino coraggioso e verticale; dall’altra Antonio Conte, pronto a schierare la versione più solida e consapevole del suo Napoli. Due modi di intendere il calcio che si incontrano nel momento in cui le stagioni cominciano davvero a pesare: per il Torino, la ricerca della prima vittoria casalinga in campionato; per il Napoli, la necessità di dare continuità e identità a un gruppo in ricostruzione, evitando distrazioni prima delle sfide decisive con PSV e Inter.
Toro, Baroni pensa alla “cavalleria pesante”: Simeone-Adams insieme dall’inizio
Marco Baroni non si nasconde e apre alla possibilità di un Torino a due punte. “È una soluzione molto probabile”, ha ammesso il tecnico, lasciando intendere che contro il Napoli si potrà vedere per la prima volta dall’inizio la coppia formata da Giovanni Simeone e Che Adams, due numeri 9 puri pronti a mettere in difficoltà la retroguardia azzurra.
“Adams sta benissimo, può partire o subentrare – spiega Baroni – ma so di poter contare su giocatori con voglia e intensità. Simeone è un valore aggiunto, dà tutto in ogni allenamento”. Ngonge, in grande forma, resta l’alternativa viva: “Può giocare anche più dentro al campo, è un attaccante moderno, deve crescere nelle cose semplici, quelle difficili le sa già fare”.
Il Torino esce dalla sosta con il reparto offensivo in salute: Adams è reduce da un gol in nazionale, Simeone è in crescita costante, Ngonge è in fiducia e Zapata sta tornando disponibile per un contributo nel finale di gara. L’impianto resta il 3-5-2, struttura ormai consolidata nel progetto Baroni, che insiste su un concetto chiave: “Serve concentrazione, voglia e determinazione. Non possiamo permetterci distrazioni come quella del rigore con la Lazio. Ogni pallone deve essere giocato come fosse l’ultimo”.
Conte non si fida: “Il Toro ha qualità e Baroni lo dimostra. Ma noi dobbiamo vincere”
Antonio Conte conosce bene il peso della sfida. “Il Torino ha un ottimo allenatore, l’anno scorso è stato uno dei pochi a non perdere contro di noi. Ma stavolta sarà un’altra partita”, ha detto alla vigilia. Il tecnico azzurro non farà calcoli nonostante i prossimi impegni europei: niente turnover massiccio, ma solo qualche rotazione mirata.
Senza rischiare Buongiorno e Politano – preservati per Champions e campionato – Conte punta su Gilmour in regia al posto di Lobotka e su Neres, preferito a Lang, per accompagnare Højlund al centro dell’attacco. McTominay, non al top, dovrebbe partire dall’inizio ma potrebbe riposare martedì. “Scott non è meno brillante, è solo cambiato il suo status. Ora tutti gli avversari gli prestano un’attenzione diversa. È normale, ma sono certo che tornerà a fare la differenza”.
Napoli tra certezze tattiche e voglia di riscatto
Conte non rinnega il suo credo: “Il modulo? Alla fine è sempre un 4-3-3, a volte più classico con due esterni, altre più ibrido con un centrocampista in più. Dipende dalle fasi di gioco. L’importante è avere due identità chiare e riconoscibili. Con lo Sporting abbiamo vinto passando al 4-3-3, con il Genoa l’abbiamo ribaltata inserendo i quattro centrocampisti. I moduli contano fino a un certo punto, quello che conta è la mentalità”.
L’allenatore azzurro sa che il Napoli deve ancora trovare la piena continuità, ma la direzione è giusta. “Inizia un periodo impegnativo – ha sottolineato – servirà ruotare tutti, capire la risposta della squadra. Tutti contro i campioni d’Italia vogliono fare la partita della vita, ma è questo il bello. Noi dobbiamo restare concentrati, pensare solo al presente e vincere”.
Sfida di intensità e di simboli: Simeone ritrova il suo passato, Conte la sua Torino
C’è anche una sfumatura romantica in questa partita. Giovanni Simeone ritrova il Napoli, la squadra che lo ha visto protagonista silenzioso ma prezioso per tre stagioni e con cui ha vinto due scudetti. Dall’altra parte, Antonio Conte torna in una città che conosce come casa, dove ha vissuto da giocatore e dove ancora oggi trascorre parte della sua vita.
Entrambi condividono la stessa ambizione: trasformare una semplice serata di campionato in una dichiarazione d’intenti. Per il Torino, un segnale di crescita; per il Napoli, la conferma che la strada verso il nuovo equilibrio è quella giusta.






