Sono passati esattamente otto anni — dal 18 ottobre 2017 al 21 ottobre 2025 — da quando Antonio Conte ha iniziato la sua avventura europea con il Chelsea fino ai giorni nostri, in cui siede sulla panchina del Napoli. Otto anni pieni di partite, emozioni, illusioni e delusioni, che però raccontano una costante: la Champions League resta un terreno ostico per l’allenatore salentino.
Come riportato da Matteo Di Gangi, In questo arco di tempo, tra Chelsea, Inter, Tottenham e ora Napoli, le squadre guidate da Conte hanno disputato complessivamente 29 partite in Champions League, collezionando 8 vittorie, 10 pareggi e 11 sconfitte, per una media punti di 1,17 a partita. Numeri che, seppur dignitosi in assoluto, raccontano una difficoltà strutturale nel competere ai massimi livelli europei, soprattutto se confrontati con i successi ottenuti in ambito nazionale.
Dal Chelsea all’Inter: sogni europei infranti
L’avventura europea di Conte inizia con il Chelsea nella stagione 2017-18. Dopo aver riportato i “Blues” al titolo di Premier League, l’allenatore pugliese si trova a misurarsi con la competizione più prestigiosa del continente. Nonostante un buon girone, la corsa si ferma agli ottavi di finale contro il Barcellona di Messi, che elimina i londinesi con una doppia prestazione convincente.
Successivamente, Conte approda all’Inter con l’obiettivo dichiarato di riportare i nerazzurri tra le grandi d’Europa. Tuttavia, anche a Milano la musica non cambia: nel 2019-20 e nel 2020-21 l’Inter non riesce a superare la fase a gironi, nonostante un percorso in crescita in Serie A culminato con lo scudetto. La Champions, insomma, resta un terreno di sofferenza.
Il Tottenham e il presente al Napoli
Il passaggio al Tottenham nel 2021 rappresenta una nuova sfida, ma anche qui la storia europea non decolla. Gli “Spurs” mostrano solidità in Premier League, ma si fermano agli ottavi nella stagione 2022-23, sconfitti dal Milan. Una delusione che pesa e che alimenta la narrativa di un Conte vincente nei campionati, ma fragile in campo europeo.
Ora, con il Napoli, l’allenatore ha l’opportunità di riscrivere la sua storia continentale. La squadra partenopea ha mostrato negli ultimi anni un’identità europea più definita, e la sfida per Conte sarà quella di conciliare la sua visione tattica — fondata su disciplina, intensità e organizzazione — con l’imprevedibilità e la qualità tecnica richieste in Champions League.
Un enigma ancora irrisolto
Dopo otto anni, i numeri parlano chiaro: Antonio Conte resta uno dei tecnici più vincenti nei campionati nazionali, ma in Champions League deve ancora trovare la chiave giusta e ieri ne ha avuto la prova con la sconfitta per 6-2 sul campo del Psv Eindhoven.





