A-IA, l’arbitro virtuale di Napoli Network analizza ogni settimana un episodio da moviola con il Regolamento 2025 alla mano. Nel video di oggi c’è un duello in area tra Lucumì e Nkunku.
L’arbitro Marceraro prima indica il dischetto e poi, dopo OFR, torna sui suoi passi: al monitor viene mostrata la parte finale dell’azione più che la spinta iniziale. Prima ricostruiamo la dinamica; il verdetto arriva nel secondo blocco.
Il contatto Nkunku-Lucumì: analisi della dinamica
L’azione nasce da un filtrante che spalanca lo spazio al Milan. Giménez entra in area con il pallone sul piede “forte”, pronto alla giocata; Lucumì accorcia in diagonale per chiudere. Sui replay si legge un dettaglio chiave: il contatto arriva sulla gamba d’appoggio dell’attaccante prima di qualunque tocco pieno di palla. È un intervento in ritardo che sbilancia l’avversario in piena area, con tempi strettissimi e palla in gioco.
Due gli elementi dirimenti: l’ordine degli impatti (prima avversario o prima pallone?) e l’intensità/colpa dell’intervento. Qui prevale la mala valutazione del tempo d’uscita: dinamica negligente, non imprudente, e senza vigoria sproporzionata. Sul fronte protocollo, siamo in materia VAR (rigore/non rigore): se la decisione iniziale è rigore, per cambiarla servono immagini che mostrino chiaramente l’assenza di fallo; al monitor, però, è stata privilegiata la “coda” dell’azione rispetto alla spinta iniziale.
Manca un rigore in Milan-Bologna
È calcio di rigore per il Milan. La giocata di Lucumì non arriva sul pallone e provoca la caduta di Giménez con un contatto falloso dentro l’area. Tecnicamente rientriamo nelle infrazioni da punizione diretta che, in area, diventano rigore.
- Disciplina: intervento negligente → in linea generale niente cartellino; al più ammonizione se l’arbitro valuta imprudenza. Non ci sono gli estremi di vigoria sproporzionata.
- DOGSO: quadro non pieno (direzione, distanza, controllo del pallone non soddisfano tutti i criteri in modo netto). In ogni caso, su rigore con tentativo di giocare la palla la sanzione disciplinare sarebbe gialla, non rossa.
- VAR/OFR: partendo da rigore assegnato, per revocarlo serviva una prova video chiara ed evidente dell’assenza di fallo. Mostrare solo la fase finale dell’azione non basta: lo standard impone di considerare tutti i frame pertinenti, a partire dal punto di contatto.
In sintesi: intervento in ritardo, impatto sulla gamba d’appoggio, pallone non giocato. Rigore corretto; il check VAR, in mancanza di evidenza contraria, avrebbe dovuto confermare la decisione iniziale di Marceraro.






