Stellini e Farris: i vice allenatori si prenderanno la ribalta nel finale

Stellini e Farris: i vice allenatori si prenderanno la ribalta nel finale
Il finale tra Inter e Napoli regala sorprese: ne parla la Gazzetta dello Sport.
Inter e Napoli saranno rappresentate da Farris e Stellini
È uno scudetto diverso da tutti gli altri. Qualunque sarà il verdetto finale, resterà nella memoria per una particolarità mai vista prima: i due protagonisti principali, Antonio Conte e Simone Inzaghi, non ci saranno nel momento decisivo. Squalificati, costretti a guardare da lontano. E allora tocca ai vice, Cristian Stellini e Massimiliano Farris, prendersi la scena, proprio sul traguardo. Un’immagine rara, quasi simbolica. Come il frontman di una band che, sul finale del concerto, si fa da parte per lasciare il palco ai suoi musicisti. Perché il calcio, come la musica, è un’opera collettiva.

E poco importa se il motivo è lo stress, se la pressione del finale ha travolto anche due allenatori abituati a reggere pesi enormi. Conte e Inzaghi fuori gioco, Stellini e Farris in campo a guidare. È il loro momento. E ha un che di poetico pensare che due ex difensori, gente di fatica e sacrificio, siano chiamati ora a finalizzare il lavoro. Non più a proteggere, ma a vincere.
La loro storia è curiosa, quasi parallela. Entrambi cresciuti interisti, tifosi dei tempi di Bersellini e Trapattoni, figli di un calcio solido e pratico. Stellini è stato il braccio destro di Conte ovunque: ne condivide i principi, ne ripete i movimenti, ne comprende le intuizioni. Non ha lo stesso carisma esplosivo, ma conosce il gioco come pochi. Conte gli affida molto: dagli esercizi settimanali al riscaldamento prepartita, è lui che spesso ha il timone in mano. La loro storia parte da Bari, passa per Siena e continua fino a oggi. Conte dice sempre: «Gli ho salvato la carriera». E forse è vero. Ma Stellini ha restituito molto.
Farris ha un percorso diverso, ma non meno affascinante. Lui con Inzaghi si incrocia quasi per caso, nel 2014, quando Simone allenava la Primavera della Lazio. Ma è un incontro destinato a durare. Farris ha un’anima tattica, un gusto per i dettagli che gli viene da lontano, da quando a fine carriera si ritrovò alla Sangiovannese, allenato da un certo Maurizio Sarri. Ne rimase stregato: dai movimenti, dalle spiegazioni, dal modo con cui le idee prendevano forma sul campo. Non voleva fare l’allenatore, ma lì qualcosa cambiò. E adesso, eccolo qui. A Como, con una partita da vincere per uno scudetto.
Due vice che sono molto più di semplici alternative. Due uomini che i loro allenatori scelgono, si tengono vicini, ascoltano. Venerdì sera toccherà a loro. In panchina, in campo, nella tensione. Non sarà facile, ma se c’è qualcuno che può reggere quel peso, sono proprio loro. Stellini e Farris. Silenziosi, competenti, fidati. Due difensori chiamati, stavolta, ad attaccare il destino.