Caro Conte, ma chi te 'o fa fà di andare alla Juventus?
Conte torna alla Juventus? Per fare cosa, con una squadra smarrita e senza identità? Meglio restare al Napoli, dove si costruisce, non si rattoppa.

Il futuro di Antonio Conte sulla panchina del Napoli resta ancora da definire, in un senso o nell’altro. Dopo l’incontro con De Laurentiis, però, sembrano aumentate le probabilità di una sua permanenza all’ombra del Vesuvio e, di conseguenza, si allontanerebbe l’ipotesi di un ritorno alla “mamma” Juve.
Ma, allo stato attuale, al di là di una possibile scelta dettata dal cuore, che cosa andrebbe davvero a fare Conte alla Juventus?
Il progetto Napoli è davanti a quello Juve
Il progetto tecnico del Napoli è decisamente più avanzato rispetto a quello della Juventus. Forse, nella mente di Conte sono ancora vive le immagini di dieci anni fa, quando la Vecchia Signora dominava la Serie A grazie a investimenti faraonici (e qualche manovra finanziaria discutibile).
Quei tempi, però, appartengono al passato. Dopo le sanzioni sportive legate al Caso Prisma e le conseguenti dimissioni in blocco del precedente CDA, il club bianconero ha intrapreso una fase di austerità imposta dalla proprietà e affidata a Cristiano Giuntoli.
Ma i risultati sportivi della Juventus negli ultimi cinque anni sono stati tutt’altro che esaltanti. Mai veramente in corsa per lo Scudetto e, addirittura quest’anno, qualificata alla Champions League soltanto grazie a un rigore trasformato dall’ex Nicolussi-Caviglia all’ultima giornata contro il Venezia, dopo una sessione estiva da 200 milioni (di pagherò, ndr).

Nel frattempo, il Napoli ha lottato per il titolo in tre occasioni, conquistandolo due volte in tre anni. E che la scorsa stagione sia stata un’eccezione nel percorso di costante crescita del club, lo confermano anche i nomi accostati agli azzurri, oltre alle questioni stadio e centro sportivo che, finalmente, sembrano avviarsi verso una soluzione definitiva.
In sintesi, il Napoli è anni luce avanti rispetto a una Juventus in piena crisi d’identità. Una crisi prima strutturale, poi tecnica. Sembra che manchi una direzione chiara per tornare ai vertici. Poche idee, spesso confuse, e molta improvvisazione. Sembra che, in questo periodo, qualunque cosa tocchi la Juventus appassisca. Dirigenti, giocatori, allenatori.
Il Napoli partirà in pole position, la Juventus è da rifondare
“Per una volta mi piacerebbe essere alla guida di un club di vertice e non dover ripartire da zero”.
Il Napoli è solido, e l’anno prossimo potrebbe esserlo ancora di più grazie a una disponibilità economica senza pari nel panorama calcistico italiano, mentre la Juventus è tutta da rifondare. Prima a livello dirigenziale, poi sul campo. Prima nelle scelte, poi nei rinforzi.
Il prossimo anno, con le dovute accortezze del caso, il Napoli sarà nuovamente in lotta per il campionato. Addirittura potrebbe essere la favorita, cosa mai accaduta nel recente passato di questo club, almeno sotto la gestione De Laurentiis. Un evento storico, una sovversione delle gerarchie autoritarie del calcio italiano.
Il Napoli sembra oggi un’oasi felice nel calcio italiano: un club sano, ricco, competitivo e ben organizzato, nonostante un organico dirigenziale ridotto rispetto alla concorrenza. Un gioiello da proteggere, un modello da studiare. E Conte questo lo sa, eccome se lo sa.
Ecco perché esita. Ecco perché temporeggia: lascerebbe una Ferrari per mettersi al volante di una Jeep.
Alla fine, Anto’… ma chi te 'o fa fà?