Gianfranco Zola si sofferma sulla lotta scudetto e sul Napoli

Gianfranco Zola, ex Napoli e non solo, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Zola sulla lotta scudetto Inter-Napoli
«Non è un caso, perché siamo dinnanzi alle più forti delle ultime stagioni. In onestà, l’Inter sta più avanti, ha un organico spaventoso, una panchina composta da calciatori che finirebbero per essere titolari in qualsiasi altra squadra. Però Conte sta realizzando un capolavoro».
Cosa può fare la differenza?
«La Champions, sulla quale dico che Inzaghi, se supera lo scoglio Bayern, può vincerla. Ma giocare tante partite qualcosa toglie, anche se poi, va detto, regala anche sensazioni emozionanti ed energia. Quella che si chiama autostima, insomma. Però tre punti sono niente, una partita, una giornata storta, un incidente. Il Napoli è consapevole che deve vincerle tutte e aspettare che davanti qualcosina lascino».
C’è pure l’ipotesi spareggio.
«Che rappresenterebbe un caso rarissimo, come si sa. E certo finirebbe per arricchire ulteriormente di pathos questo finale di stagione. Visto come stanno le cose ora, penso che ai tifosi dell’Inter non farebbe piacere e a quelli del Napoli potrebbe andar bene».
Si può dire che è cresciuto il livello della Serie A?
«L’equilibrio lo testimonia e alle spalle di Inter e Napoli ci sono club che sono stati protagonisti o possono diventarlo. Chi è andato al di sotto delle aspettative è stato il Milan, ma la Juventus sta crescendo e lotta per la Champions, l’Atalanta, con tutti i guai fisici che ha avuto, è terza e ogni sua partita è piena di bellezza. E poi c’è il Bologna che sta sorprendendo; la Fiorentina ti appassiona, quando la guardi; la Lazio gioca bene; la Roma è riemersa prepotentemente».
Ha visto dal vivo l’Inter e ne è rimasto stordito?
«A Cagliari, una gara di una personalità straripante, quella che mi ha spinto a credere che possono trionfare in Champions».

Ed era a Bologna nell’1-1 con il Napoli.
«Un tempo, il primo, sublime, il secondo anonimo. Ma il 3-0 sull’Empoli ha cancellato qualsiasi perplessità. Il campionato non è finito, è vivo, resta apertissimo, anche se chi sta davanti sta meglio».
Zola su McTominay
«Certe scelte non si capiranno mai. Voglio pensare che al Manchester United abbiano dovuto cederlo per motivi di fair-play finanziario, altrimenti non ci arrivo. Calciatore completo, sa stare in campo e fare tutto, incluso un sacco di gol».
A Milano c’è un ragazzo che ha visto crescere ed ha lanciato lei.
«Barella debuttò a Parma, in Coppa Italia, ma si allenava da un po’ con la prima squadra. Lo vedevi che era proiettato in una dimensione straordinaria, perché aveva ed ha tecnica e carattere, capacità di attaccare e di difendere. Ora è diventato uomo di spessore internazionale, inserito in un gruppo che ti fa respirare la nobiltà calcistica».
Nicolò era un ragazzino, all’epoca, ma ancora oggi in Italia si fatica a dare fiducia ai giovani.
«Bisogna lasciare che sbaglino ma che vivano con colleghi esperti per dar loro un’esperienza formativa. Vanno mandati in campo, in maniera che imparino a convivere con la pressione e se ne liberino. La differenza generazionale crea l’alchimia».
Giovani sono i Thuram...
«Conoscendo la statura del papà, non si potevano avere dubbi sulla consistenza dei figli. Marcus è un’autorità all’Inter, ha portato non solo fisicità ma una tecnica che si integra alla perfezione con quella dei compagni ed esalta. Però a me piace tantissimo anche il fratello, Khéphren, che penso abbia davanti a sé un futuro egualmente rilevante. Inter e Juventus hanno saputo dove mettere le mani».
Alla luce di quello che si è detto, questo campionato quando si decide?
«Sarebbe bello avere la sfera di cristallo. Penso si possa procedere nell’incertezza ad oltranza o anche no, ma mi pare banale come risposta. Il campo, nelle ultime settimane, qualche sorpresa l’ha regalata. Ora l’Inter entra nella fase più delicata: stasera il Bayern, domenica il Bologna, poi il derby di Coppa Italia, poi la Roma e, se le riesce, la semifinale di Champions. Senza il rischio di sbagliare, in tre settimane avremo risposte precise».
E un occhio alla Serie C bisognerà darlo, per il suo ruolo di vicepresidente della Lega ma pure, e non è una “provocazione”, per la presenza della sua Torres ai play-off.
«Sono super partes e dunque sull’argomento devo essere rispettoso. Ma a Sassari stanno facendo cose incredibili da due anni, la città e la società devono esserne orgogliosi».