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Napoli sospesa, tra Conte e il destino

Conte logora chi lo segue, chi ne condivide la fame, l’ossessione per la vittoria che, più che trascinare, tiene la città appesa a un filo. Il traguardo è lì, a un passo, ma Napoli trattiene il respiro.

Niente cori, niente festa. Solo silenzio e battiti accelerati

Niente cori, niente festa, niente colori: le bandiere restano invendute, i balconi muti. Non è scaramanzia, stavolta. È stanchezza, è paura. Il brusco risveglio dello scorso weekend ha lasciato il segno e ora tutti camminano sulle uova, sospesi tra speranza e ansia.

La battuta che fa tremare il cuore

Sui social gira una battuta amara, diventata virale: “Maxischermi davanti ai reparti di cardiologia del Cardarelli e del Monaldi”. Perché venerdì sera, contro il Cagliari, non si guarda solo una partita: si sopravvive a un’agonia.

Prima il tormento. Poi, forse, la festa

Altro che pullman scoperto. Prima, ci sono altri novanta minuti di tormento. Poi, forse, si potrà respirare.

Fonte: Repubblica


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