Lukaku indica la vetta del cielo
Lukaku indica la vetta del cielo

Romelu Lukaku spiega l’annata trionfale del Napoli nella scorsa stagione 

Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Koolcast Sport.

Il lungomare di Napoli, ipotetica sezione di un circuito cittadino per un Gp di Formula 1

Lukaku spiega l’annata trionfale del Napoli 

Lukaku: “Quando Conte mi ha chiamato per il Napoli non ho esitato un attimo e ho pensato subito che avremmo vinto di nuovo. Non gliel’ho detto sennò mi avrebbe preso per pazzo ma anche all’Inter fu lo stesso. Abbiamo vinto perché abbiamo guardato tutti nella stessa direzione. A Bergamo abbiamo capito che potevamo farcela. Le vittorie che ci hanno reso grandi sono state con Atalanta, Juventus e Fiorentina. Il pari con l’Inter ci stava stretto per quanto prodotto ma ci ha fatto capire che potevamo giocarcela alla pari. Conte, una volta rientrati negli spogliatoi, ci disse di crederci. Tutti i miei compagni sono stati importanti. McTominay, Anguissa, Lobotka, Politano corre per due, poi Neres che è il vero fenomeno della squadra. Ti punta e ti lascia lì. Conte si è adattato a lui. Cominciavamo in un modo e finivamo in un altro, sapevamo sempre cosa fare.

Vincere a Napoli è stato wow. Una festa lunga quattro giorni. Ho visto fuochi d’artificio, famiglie che si abbracciavano ovunque. Dopo il Cagliari sono rientrato a casa alle quattro di mattina ma ero carico di adrenalina. Ero con mio fratello, ho chiamato mia madre e non riuscivo a dormire. Il giorno dopo abbiamo festeggiato ancora. E così per quattro giorni, non era mai successo nemmeno da giovane. L’inizio invece non è stato facile, c’erano tanti dubbi su di me contando l’età e il costo.

La Champions sarà una bella vetrina, il Psg è la più forte ma ce la giocheremo. Tutti pensavano che il Barcellona avrebbe battuto l’Inter invece abbiamo visto com’è andata. Bisogna guardare al calcio italiano con rispetto. Solo negli ultimi tre anni l’Inter ha giocato tre finali tra Champions ed Europa League. Anche Roma e Fiorentina hanno disputato diverse finali europee, l’Atalanta ha vinto.

Cos’è il calcio per me? Un lavoro. Non mi piace molto parlare ma andare in campo e dimostrare. Una volta che finirò di giocare non mi vedrete più, non credo di restare in questo mondo. Sono arrivato dove sono arrivato grazie alla mentalità, ho fatto tante rinunce dando tutto per la mia passione. Aver messo a segno tanti assist in serie A mi ha fatto capire che posso migliorare sempre, in tutto. Non solo uno che fa gol ma che fa anche segnare. Sono stato me stesso negli ultimi due o tre mesi di stagione, arrivare a fine estate non mi ha aiutato”.


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